In questi ultimi mesi gli hacker del famoso Dev-Team stanno letteralmente sbattendo la testa contro iOS, in quanto non riescono proprio a venire a capo delle intricate righe di codice per trovare una falla che permetta il jailbreak untethered dei dispositivi. Proprio nelle ultime ore stava per essere rilasciato l’exploit per iOS 4.2.1, ma si è saputo che l’aggiornamento 4.3 ha chiuso la falla, e quindi bisognerà ricominciare tutto daccapo.
Ora quindi la mia domanda è questa: vale davvero la pena aspettare con tanta ansia il jailbreak e applicarlo ai nostri dispositivi non appena è disponibile? A mio avviso non ne vale la pena, e vi spiego perchè. Partiamo dai punti positivi. I vantaggi del jailbreak stanno essenzialmente nella possibilità di creare tweak e applicazioni che sfuggono al controllo della Apple. Tramite queste procedure si aprono una moltitudine di possibilità per l’utente, che potrà personalizzare con temi il proprio dispositivo, installare applicazioni craccate che altrimenti avrebbe dovuto pagare e accedere ad applicazioni che hanno maggiori funzioni rispetto alle app legali, come il wifisync, la possibilità di vedere contenuti flash, di accedere velocemente ad alcune impostazioni, di eseguire operazioni dalla riga di comando, di navigare nella root del dispositivo in modo facile ecc…
Tutti i jailbreak però hanno dovuto confrontarsi con un nemico: l’aggiornamento del sistema operativo. Ogni volta che veniva fuori un nuovo aggiornamento bisognava ricominciare tutto dall’inizio. A volte un exploit andava bene per più di un aggiornamento, altre volte invece bisognava rimettersi al lavoro.
Così davanti ad un nuovo aggiornamento l’atteggiamento di un utente che ha il dispositivo sbloccato è duplice: o esegue l’aggiornamento con la consapevolezza di perdere tutto ciò che ha fatto dal precedente jailbreak e attende con pazienza e speranza qualche nuova genialata degli hacker, oppure rimane imperterrito con il vecchio sistema operativo perchè non vuole rinunciare a tutte le comodità del jailbreak e intanto aspetta anche lui con ansia il nuovo sblocco perdendosi tutte le novità dell’aggiornamento.
Ma il bello deve ancora venire. Appena viene messo in rete il nuovo jailbreak comincia la corsa: i blog cercano di essere i primi a pubblicare le guide (spesso e volentieri usando immagini e screenshots delle vecchie guide per fare prima) e gli utenti cercano di essere tra i primi ad eseguire lo sblocco per poter lasciare i loro autorevoli commenti nei suddetti blog. Molti utenti non riescono a seguire la procedura, così centinaia di dispositivi rimangono bloccati ed inutilizzabili e i commenti dei blog diventano degli help-desk. Intanto gli hacker vengono a conoscenza degli errori del package rilasciato e ne rilasciano una nuova versione, così i blog riaggiornano le loro guide e gli utenti che avevano i dispositivi bloccati ripristinano tutto e ritentano con la nuova procedura. Le preziose ore di sonno volano e quando anche l’utente meno fortunato riesce nell’impresa, sono tutti felici e contenti perchè il loro dispositivo è sbloccato.
E non è finita qui: fatto il jailbreak bisogna aggiornare i package di cydia; poi bisogna scaricare di nuovo tutti i package e i tweak che avevamo installato; se c’era un backup bisogna caricarlo sul dispositivo collegandosi a server e repository, ma sicuramente qualcosa andrà storto e saremo al punto di partenza; poi risincronizziamo il dispositivo per caricare le applicazioni craccate ma le icone della organizzatissima springboard ora sono in ordine sparso e ci vuole una buona mezz’ora per riorganizzarle; poi tocca riscegliere il tema del dispositivo e delle icone, e sicuramente ne sceglieremo uno nuovo e più figo e poi, dopo parecchie ore, forse saremo felici. Uff, mi sono stancato solamente a pensare e a scrivere quest cose, e chi ha seguito queste procedure sa di cosa sto parlando e sa quanto tempo si perde.
Ma la frustrazione massima arriva dopo un paio di mesi, quando la Apple rilascia un nuovo aggiornamento e siamo al punto di partenza, dinanzi al solito bivio: facciamo l’aggiornamento o aspettiamo? E così gli hacker brancolano nel buio, poi trovano un exploit, poi lavorano per diversi mesi, poi rilasciano il jailbreak, poi i blog fanno le guide poi … già lo sapete come funziona, è sempre tutto uguale.
A molti poteva anche piacere questo adrenalinico tram tram, ma ora siamo arrivati ad un punto cieco: la Apple ha quasi completamente recluso ogni possibilità di fare il jailbreak. Lo dicevo all’inizio dell’articolo: il dev-team è pronto a rilasciare il jailbreak di iOS 4.2.1 ma si sono accorti che già nelle versioni beta della versione 4.3 il nuovo tool non funzionerà. Nelle ultime ore è tornato a farsi vivo anche Geohot dicendo di aver trovato il modo di bucare anche iOS 4.3. Ora, se io fossi un hacker, non perderei tutto questo tempo se non ci guadagnassi qualcosa, e tra notorietà e soldi sicuramente preferirei i contanti. Quindi cosa ci guadagnano questi hacker a fare il jailbreak? E’ una semplice sfida contro il sistema impiantato dalla Apple o è una dimostrazione della propria bravura? Non mi fraintendente, considero gli hacker degli artisti, perchè l’iniziale passione e bravura diventa sfida, la sfida diventa traguardo e il traguardo diventa scopo. Ma se questi protagonisti del jailbreak vivono di donazioni degli utenti, sinceramente avanzerei qualche dubbio. Poi intorno a loro si è creata una sorta di devozione: i loro tweet diventano articoli di blog, i loro screenshots assumono il valore di immagini sacre, i loro nomi sono diventati famosi come supereroi della Marvel!
E noi invece cosa ci gudagniamo? Tra tempo impiegato e sonno perso per eseguire una procedura che poi dovrermo fare almeno 4 volte l’anno mi sembra piuttosto che ci perdiamo! Soprattutto ora che anche le migliori applicazioni presenti nelle repository di Cydia sono a pagamento e costano anche più delle applicazione sull’App Store!
Inoltre se eseguo il jailbreak avrò un dispositivo con garanzia invalidata! Eh si, perchè anche se in america il jailbreak è stato dichiarato legale, se andiamo in un centro Apple troviamo in bella mostra un cartellino che certifica l’invalidità della garanzia dei dispositivi sbloccati, anche se lo abbiamo comprato poche ore prima. Alcuni utenti credono che sia sufficiente riportare il dispositivo allo stato originale ripristinando il software per risolvere il problema, ma in realtà esistono dei file log che hanno già memorizzato le procedure del jailbreak ed altri file e cartelle che si sono impiantate nella root e che non vengono rimosse con il ripristino, diventando traccia e attestazione dello sblocco.
Insomma, credo che la mia posizione sia piuttosto chiara: non sono contro il jailbreak, ma contro tutto ciò che comporta e contro l’inutile rincorsa a cui ci siamo abituati, quindi preferisco avere un dispositivo in regola e sfruttarlo in tutte le sue potenzialità piuttosto che ricercare metodi per portarlo oltre ma che alla fine sono completamente inutili, perchè l’ultima parola c’è l’ha sempre la Apple che con un aggiornamento butta via tutto!