Chi guadagna davvero con iPhone?

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Apple, ma questo è chiaro, non è una novità. Anzi da sempre la Mela è abbastanza esosa sull’argomento earnings, non a caso è una delle società più “liquide” al mondo (con liquidità intendiamo la disponibilità di mezzi di pagamento nel brevissimo termine).

Lo spunto mi è venuto leggendo un articolo su GigaOM che si chiedeva proprio “A chi vanno i soldi della vendita di iPhone“, visto che nella realtà tendo a non chiedermi chi è che incassa gli euro che io non dovrei spendere.

Il sunto dell’analisi è che i produttori di componenti quasi 1 miliardo di dollari e AT&T invece “solo” due  dai contratti biennali, ma vediamo più in dettaglio come si è arrivati a queste cifre.

Alla fine troverete l’immagine con tutti i dettagli, presa direttamente dal GigaOM, in cui si vede che per ogni iPhone prodotto Apple deve sborsare 179$ ai produttori. E’ anche evidenziato che AT&T paga 550$ a Cupertino per ogni iPhone che vende  (fonte New York Times), ma dato all’utente finale il costo è di 199$ ci sono 351$ che rappresentano “l’investimento” della società telefonica americana, per avere l’esclusiva. Come la nostrana 3, AT&T paga una quota del telefono ad Apple, che dovrebbe poi recuperare tramite gli abbonamenti telefonici.

Nei due anni obbligatori di contratto, AT&T dovrebbe ricavare 720$ (per iPhone), ma secondo una ricerca di Yankee Group, a causa degli alti prezzi chiesti da Apple, l’operatore telefonico non raggiungerebbe il break-even (pareggio fra costi e ricavi) prima di 17 mesi, almeno sulle linee che fanno un uso intensivo del piano dati.

A questo punto moltiplicando il numero di iPhone venduti nel terzo trimestre, 5 milioni e 120 mila, per i 179$ di incasso dei produttori, si ha il miliardo di cui parlavamo prima. Considerando invece i 369$ (sottraendo dai 720 i 351 di “sussidio”) incassati da AT&T si ha un ricavo di 2 miliardi di dollari (in un biennio). GigaOM parla di “earnings”, che significa guadagni, in realtà questi sono ricavi a cui bisogna sottrarre i costi sostenuti, sia per la vendita del prodotto sia per la fornitura del servizio dati, e le tasse.

In Italia la situazione non dovrebbe essere differente anche se sono presenti due operatori (Tim/Vodafone da una parte e 3 dall’altra), certo che se i costi sostenuti sono gli stessi dei colleghi d’oltreoceano, il loro guadagno è più elevato, vista la convenienza dei piani di AT&T rispetto, uno a caso, il piano “Unlimited” di Tim, che di illimitato ha solo il costo mensile.

Sicuramente non è emersa nessuna nuova verità, lo sapevamo, è Apple che comanda, Apple che detta i prezzi, Apple che fa praticamente quello che più le aggrada. Non facciamoci impressionare dalle cifre menzionate circa i ricavi (dai quali, ricordiamo ancora, devono essere sottratti ancora i costi e le tasse),  a mio avviso, i produttori di componentistiche non si sono arricchiti a dismisura, ma essere fra i fornitori di iPhone offre molto potere contrattuale con gli altri clienti.

Lo stesso vale per AT&T, di sicuro avrà avuto un guadagno non indifferente, ma a fronte dei 5 milioni di iPhone venduti, ci sono altrettanti clienti da servire e costi da sostenere.

Se c’è qualcuno che ride tanto, quello è solo Steve Jobs.

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[via | GigaOM]

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