Apple, insieme ad altre 33 compagnie che sviluppano applicazioni per iOS, è contattata da due membri del congresso degli Stati Uniti per avere chiarimenti in riferimento alla questione riguardante la privacy delle applicazioni e il modo in cui queste utilizzano i dati personali degli utenti. Le lettere sono state spedite a Tim Cook, per l’applicazione “Trovai i miei amici”, ma anche a Mark Zuckerberg di Facebook, Dick Costolo di Twitter, Jeff Weiner di LinkedIn, Dennis Crowley di Foursquare e Alexander Ljung di SoundCloud.
privacy
Privacy: Tim Cook bacchetta lo sviluppatore di Path
Tim Cook avrebbe contattato Dave Morin, co-fondatore della compagnia che ha sviluppato Path, per dargli una strigliata a causa della questione di privacy legata alla rubrica indirizzi che è sorta nelle scorse settimane. Ricorderete che si era scoperto che Path caricava la rubrica indirizzi dell’utente che lo aveva installato sul proprio telefono senza dare alcun avviso. Stando a persone vicine alla vicenda, Cook avrebbe chiamato Morin negli uffici di Apple a Cupertino e lo avrebbe “grigliato” per bene. A riportare la notizia è Bloomberg BusinessWeek.
Privacy iOS: congresso USA chiede chiarimenti a Cook
In una lettera inviata a Tim Cook lo scorso mercoledì, i membri del congresso degli Stati Uniti hanno richiesto che Apple invii un rappresentante della compagnia a Washington per aggiornare i membri del governo riguardo la privacy dei dati salvati sui dispositivi dell’azienda, e su come questi dati vengono amministrati da Apple.
Senatore degli USA chiede chiarimenti per la privacy delle App
Il senator Schumer del distretto di New York (non serve sottolineare che stiamo parlando degli Stati Uniti) ha inviato un documento alla Federal Trade Commission chiedendo di investigare su Apple e Google per problemi di privacy che sono stati evidenziati dai sistemi operativi delle due compagnie.
NYT: anche Android da accesso alle vostre foto
Dopo aver gettato fango su Apple, mostrando al mondo che qualsiasi sviluppatore poteva accedere nelle immagini scattate da un utente, oggi il New York Times riserva lo stesso trattamento anche a Google e al suo Android.
Il sistema operativo mobile di Mountain View presenta lo stesso identico problema legato alla privacy, anzi forse in questo caso c’è più di un problema.
NYT: Apple riceve le vostre foto e i vostri video
Il NYT si traveste da paladino della giustizia per informarci di una questione che gli utenti iOS più attenti conoscevano già, ovvero l’invio di foto e video nei server Apple durante la trasmissione delle informazioni sulla localizzazione.
Falla nella sicurezza di iOS 5. Il codice di sblocco non serve
Negli scorsi anni i dispositivi iOS hanno subito diversi problemi legati alla sicurezza, in particolare quando si tratta di schermata di sblocco. Non è la prima volta, infatti, che vediamo un metodo che permette di aggirare il sistema di protezione con codice del dispositivo. In genere Apple risolve rapidamente il problema, e speriamo che anche questa volta la mano di Cupertino non si faccia attendere troppo.
Apple, insieme ad altre 5 aziende, trova l’accordo sulle nuove politiche per la privacy per le app mobile
Dopo lo scandalo Path, in molti si sono mossi per modificare le norme sulla privacy per quanto riguarda l’acquisizione volontaria dei dati privati dell’utente, Apple in primis.
Quest’oggi, il procuratore generale della California, Kamala D. Harris, ha annunciato oggi il raggiungimento di un accordo con Apple e altre cinque colossi tecnologici tra cui Google, Amazon, HP, RIM e Microsoft, per l’applicazione di nuovi standard per la visualizzazione delle politiche sulla privacy per le applicazioni che raccolgono dati personali.
App di Cydia rubano meno informazioni personali delle app di App Store
Il mondo degli sviluppatori si è acceso quando si è scoperto che l’applicazione Path inviava, all’insaputa dell’utente, l’intera rubrica indirizzi di iPhone ai server della software house che ha sviluppato il social network. Il governo degli Stati Uniti ha chiesto chiarimenti ad Apple, e questa ha promesso che inserirà, similmente a quello che avviene per i servizi di localizzazione, una richiesta per l’utente in cui quest’ultimo dovrà confermare di volere che lap propria rubrica venga usata dall’applicazione.
Rubrica indirizzi? È solo la punta dell’iceberg
Apple ha intenzione di aggiungere un nuovo livello di protezione per la rubrica degli utenti di iPhone. Qualsiasi applicazione dovrà accedere alla Rubrica Indirizzi di iOS dovrà prima ottenere la conferma da parte dell’utente. Cupertino ha deciso di aggiungere questo livello di sicurezza a seguito della questione Path. L’applicazione, si è scoperto, inviava segretamente le intere rubriche indirizzi dei suoi utenti ai server degli sviluppatori. Persino il congresso degli Stati Uniti si è fatto sentire, inviando una lettera a Tim Cook. Ma la questione dei contatti è solo la punta dell’iceberg.
Apple: il governo chiede chiarimenti sulla questione Path
A seguito della controversa vicenda riguardante l’applicazione Path, Apple ha annunciato che inserirà nel sistema operativo un sistema di controllo che chiederà all’utente se vuole condividere con una certa applicazione la sua rubrica. La ragione di questa mossa non è solo dovuta al caso, nato la scorsa settimana, ma anche al fatto che due membri del Congresso degli Stati uniti hanno inviato una lettera al CEO di Apple, Tim Cook, chiedendo chiarimenti sulla questione.
iKeyGuard: il primo key logger per iPhone
Una nuova app chiamata iKeyGuard rappresenta il primo key logger per iPhone, ed è disponibile ai device jailbroken tramite Cydia. L’app funziona discretamente in background e permette di tenere traccia di quanto viene scritto su iPhone tramite le pressioni sulla tastiera virtuale.
HiddenSMS Lite: un pò di privacy per i nostri SMS
Vi è mai capitato di lasciare il vostro amato iPhone da qualche parte, e magari vi è arrivato un SMS e sullo schermo vi è apparso il fastidiosissimo popup e qualcuno l’ha letto?
Grazie al Jailbreak e sopratutto a Cydia finalmente possiamo risolvere questo spiacevole e fastidioso “difetto” di iPhone.
Due deputati del congresso interrogano Apple sulla nuova politica di privacy sulla geo-localizzazione
Il Washington Post ha riferito che due membri del congresso hanno scritto ad Apple, per dei chiarimenti sui recenti cambiamenti della sua politica di privacy, che includono la raccolta dati basati sulla geo-localizzaizone dell’utente; i due deputati sono Edward J. Markey e Joe Barton.
Con l’arrivo dell’iOS 4 è arrivato anche un nuovo documento per la privacy
Da ieri è disponibile il nuovo firmware iOS 4, per iPhone e iPod Touch, e come molti di voi avranno notato, ci è stato chiesto di accettare un nuovo documento sulla privacy di iTunes. Un esame attento alla nuova politica di privacy di iTunes Store, rivela che Apple si è data la facoltà di monitorare la “localizzazione geografica in tempo reale“, di iPhone e altri dispositivi Apple. La società, inoltre, potrà condividere i dati con “partner e licenziatari”, i quali possono raccogliere e memorizzare.
Buzz, incompatibilità e privacy. Autogoal di Google?
Ad un paio di giorni dal lancio del nuovissimo Twitter rivisto e corretto da Mountain View con l’accattivante nome di Buzz, è già tempo di bilanci.
A lamentarsi però sono -sorprendentemente- gli utenti Android che hanno scoperto come solo i dispositivi a partire dalla release 2.0 in poi sono pienamente compatibili con la nuova funzionalità: in pratica si stima che sia solo il 28 percento di quelli in circolazione
FamilyMap: AT&T pensa alla famiglia e non solo
Dagli USA arriva la notizia che AT&T ha reso disponibile per iPhone l’applicazione FamilyMap grazie alla quale è possibile tracciare uno o più membri della propria famiglia per poi localizzarli su una mappa. Genitori apprensivi e mariti gelosi: questo potrebbe essere, quasi di sicuro, il target di mercato interessato.
Grazie alle più accurate tecniche consumer di localizzazione, prima tra tutte quell’A-GPS che il grande pubblico ha iniziato a conoscere con l’avvento di iPhone, FamilyMap consegna l’esatta location della moglie al “marito spione”: tale applicazione funziona con molti devices, non necessariamente iPhone.
Nicolas Seriot lancia un allarme sulla sicurezza di iPhone
Abbiamo già sentito di numerose minacce riguardanti privacy e sicurezza di iPhone, tutte finora legate ai dispositivi jailbroken o ad alcune applicazioni sfuggite ai controlli di Apple che hanno prelevato dati riservati dagli iPhone degli sfortunati utenti.
Nicolas Seriot sviluppando un’applicazione di prova ha dimostrato coe una app potrebbe facilmente prelevare dati sensibili per la privacy degli utenti ed inviarli ad un server. Nulla di nuovo insomma se non fosse per il fatto che Seriot si riferisce ad una falla che riguarderebbe anche le applicazioni presenti in App Store.
Non si tratta di un vero e proprio baco, ma Seriot si riferisce alla possibilità, a volte verificatasi, che una app abilmente sviluppata possa gabbare i controlli di Apple e accedere ad App Store, prelevando importanti dati degli utenti e facendone un uso malevolo.