Una causa legale che accusava Apple di raccogliere informazioni riguardanti i dati dei propri utenti proseguirà, come deciso da un giudice della California. È il solito giudice Judy Koh di San Jose a decidere che la class action intentata contro Cupertino per la violazione della privacy dei suoi utenti. A riportare la notizia è Bloomberg, che spiega come ad Apple sia stato dato un ultimatum di dieci giorni per presentare documenti rilevanti per il caso.
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Carrier IQ spia 150 milioni di utenti, in parte anche quelli iPhone
In queste ultime ore si sta scatenando un vero e proprio putiferio sull’azienda americana Carrier IQ. Un ricercatore esperto di sicurezza su Android, Trevor Eckhart, ha scoperto che su dispositivi Android, BlackBerry e Nokia è presente un software in grado di tracciare un’enorme quantità di informazioni sulle abitudini di utilizzo e sulla posizione geografica dell’utente.
Una sorta di spionaggio a 360° che non solo riferisce all’azienda il luogo in cui vi trovate, ma anche tante altre informazioni come le app che più utilizzate, gli SMS che ricevete, le chiamate in entrata e in uscita, persino i numeri che digitate sul tastierino del vostro smartphone.
25 milioni di dollari per il locationgate in Sud Corea
Lo scorso mese Apple ha pagato circa 1000 dollari ad un utente iPhone della Corea del Sud a seguito della questione locationgate. Ora una nuova class action, forte di questa multa, ha deciso di chiedere alla compagnia di Cupertino un risarcimento per 25 milioni di dollari. A effettuare la richiesta sono un gruppo di 27 000 utenti che hanno richiesto un milione di won a testa (circa 930 dollari) per il danno arrecato loro.
Corea del Sud: multa ad Apple per il locationgate
La Corea del Sud ha richiesto il pagamento di una multa di 3 milioni di Won (circa 3000 dollari) a causa delle pratiche di localizzazione scoperte in iOS 4 nel caso noto come locationgate. La Korea Communications Commission ha investigato su Apple dopo che si era scoperto che i dati riguardanti la posizione geografica dei dispositivi degli utenti venivano salvati sugli iPhone e nei backup presenti sui computer cui iPhone veniva collegato. L’agenzia ha scoperto che apple ha continuato a raccogliere informazioni anche se le funzioni GPS del dispositivo erano disattivate.
Locationgate: Apple paga la prima multa (da meno di 1000€)
Lo scandalo Locationgate che ha colpito Apple negli scorsi mesi non ha certo fatto bene alla pubblica immagine dell’azienda. Cupertino è stata accusata di registrare le posizioni degli utenti tramite i loro iPhone, che si connettevano automaticamente alle celle telefoniche e agli hotspot wifi per creare un vero e proprio tracciato delle posizioni assunte dall’utente. Un uomo della Corea del Sud è stato il primo a ricevere il pagamento da Apple a seguito della sua denuncia, con la richiesta che Cupertino gli pagasse, per il danno arrecato alla privacy, 1 milione di won, che corrispondono a circa 950$.
Bloccare la geolocalizzazione su iPhone 3G e 2G
Apple ha sollevato un bel polverone con la questione del locationgate. Come ricorderete è stato scoperto che un file all’interno di iOS 4 memorizza tutte le posizioni geografiche assunte dal dispositivo e le salva, durante il processo di backup, sui computer con cui il telefono è sincronizzato. Apple ha risolto il problema permettendo la completa disattivazione dei servizi di geolocalizzazione su iOS, ma se anche voi siete utenti iPhone 3G o dell’originale iPhone non potrete ricevere l’aggiornamento. Come bloccare quindi la registrazione della vostra posizione?
Apple al Senato: non tracciamo i nostri utenti
Durante la sua seconda comparsa di fronte al Senato degli Stati Uniti, Apple ha sottolineato con fermezza che non ha nessuna intenzione di tracciare la posizione dei suoi utenti, e che non ha mai fatto niente di simile prima tramite iOS. Catherine Novelli Vice President of Global Affairs di Apple è stata chiamata a testimoniare insieme a rappresentanti di Google e Facebook sulla questione.
Apple: Non c’è nessun locatiognate
Secondo Apple non c’è stato nessun antennagate la scorsa estate. Non c’è stato nessun glassgate lo scorso autunno. E soprattutto non c’è nessun locationgate ora. A dichiararlo è stato il Vice President of Software Technology di Apple Guy L. Tribble davanti al senato degli Stati Uniti.
Guy Tribble, VP of Software Technology, deporrà per il LocationGate
Il Vice President of Software Technology di Apple, Guy L. Bud Tribble, dovrà testimoniare in diverse udienze organizzate dal senato statunitense a riguardo della questione LocationGate. Lo riporta il senatore Al Franken, che per primo si è mobilitato per fare chiarezza sulla questione del salvataggio dei dati geografici su iPhone.
New York Times pensa a usare i dati del LocationGate
Il New York Times Company Research and Development Lab ha sviluppato un tool in gradi di sfruttare i dati di localizzazione presenti su iPhone e registrati nel file consolidated.db. Nonostante la questione sia oramai stata risolta, il giornale indica che le informazioni raccolte dai telefoni possono essere sfruttata sia dal pubblico che da Apple.
Uffici di Google messi a soqquadro a seguito del LocationGate
A seguito del caso LocationGate che ha colpito Apple nelle scorse settimane, pare che la polizia di Seoul abbia pensato bene di fare un raid negli uffici coreani di Google per verificare che il gigante di Mountain View non stia salvando alcuna informazione sensibile senza il consenso degli utenti.
iOS 4.3.3 migliorerà anche la durata della batteria
La scorsa settimana Apple aveva ufficializzato l’arrivo di iOS 4.3.3 per risolvere il tanto discusso problema legato al location-tracking.
Quando si parla di nuovi firmware non possiamo che affidarci al sito BoysGeniusReport che anche in questa occasione è riuscito a scovare qualche informazione in più sul nuovo update di iOS.
Verizon risolve il locationgate con un adesivo
Verizon ha trovato il modo perfetto per non allarmare i propri utenti riguardo il caso locationgate. Acquistando un iPhone 4 dal carrier americano si viene infatti avvisati da un’etichetta applicata appositamente sul device (e ovviamente rimovibile) del fatto che il dispositivo è in grado di memorizzare la posizione geografica in cui viene utilizzato.
Locationgate: chi altri conosce la nostra posizione
MacWorld ha cercato di stilare una lista di chi conosca le nostre posizioni tramite servizi offerti. La riflessione segue il caso locationgate a seguito della scoperta che iOS 4 registra la posizione di iPhone in un file non protetto all’interno del telefono.
Apple e Google parleranno del locationgate al Congresso degli Stati Uniti
A seguito del caso locationgate che ha scosso l’utenza iPhone e la richiesta di un chiarimento da parte del senatore degli Stati Uniti Al Franken, Gregg Keizer di Computerworld fa sapere che rappresentanti di Google ed Apple parteciperanno a svariate deposizioni presso il congresso per fare il punto della situazione.
South Park si prende gioco del locationgate
South Park ha dei tempi di produzione che è eufemistico definire brevi. Una puntata può essere scritta, disegnata e doppiata nel giro di pochi giorni. Grazie a questo e alla prontezza degli autori del programma la prima puntata della quindicesima stagione di South Park andata in onda poco più di un giorno fa su Comedy Central si prende gioco non solo del CEO di Apple Steve Jobs e di iPad come già annunciato (tirando in ballo anche il film Human Centipede, che invito i deboli di stomaco a non guardare), ma cita anche il caso locationgate.
Steve Jobs sulla privacy degli utenti prima del locationgate
Steve Jobs, CEO di Apple, è serio riguardo la privacy anche e soprattutto a proposito della posizione geografica degli utenti che usano iPhone o iPad. Non si tratta di una dichiarazione fatta negli ultimi giorni, ma dell’intervista che Jobs ha tenuto alla conferenza organizzata da Walt Mossberg e Kara Swisher.
iOS 4.3.3 in arrivo nelle prossime settimane
iOS 4.3.3 in arrivo nelle prossime settimane
Nella sessione di domande e risposte tenuta per affrontare il locationgate si è anche fatto riferimento all’imminente lancio di iOS 4.3.3, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.