Fat Jump: un ottimo timewaster per iPhone

Fat Jump è un gioco molto semplice per iPhone (e iPad), che promette di essere un validissimo timewaster. Ottimo quindi per gli sporadici momenti di pausa che capitano durante la giornata.

Pocket Light Meter: un esposimetro sempre in tasca

Questa recensione arriva da lontano, perché mai avrei pensato di recensire un software che mi consente di utilizzare ancora con profitto una vecchia macchina fotografica biottica.

Mi son trovato infatti momentaneamente sprovvisto di esposimetro e ho pensato: “ci sarà un App for that?”.

Acquisti in app bloccati per le scorse ore

Brutte notizie per gli sviluppatori di iOS. Nelle ultime ore un bug ha afflitto il sistema che permette di effettuare acquisti in-app tramite App Store, bloccando diverse transazioni. Non serve spiegare che i developer, che su questo genere di cose contano di guadagnarci, stanno passando delle brutte ore. Engadget riporta che diversi sviluppatori stanno riscontrando il problema, e questo significa che in pochi sono riusciti nelle scorse ore ad effettuare un acquisto inapp.

Acquisti in-app: altri problemi per gli sviluppatori

ShareFile è una applicazione per il filesharing e il backup. Gli utenti che la acquistano pagano tra i 30 e i 500 dollari al mese per il servizio che fornisce, ma l’applicazione è fornita gratuitamente. L’app per iPhone sviluppata dai creatori del servizio è stata accettata sullo store in una sola settimana, mentre la versione per iPad è rimasta nel limbo dell’approvazione di Apple (che come sappiamo può essere un luogo spiacevole in cui una app può restare per tempi molto lunghi) per settimane prima di venire rifiutata a causa del non rispetto delle nuove polcies sugli acquisti in-app (secondo cui il 30% del prezzo di tutto ciò che viene venduto deve venire consegnato ad Apple).

Acquisti in-app: Apple lascia tempo agli sviluppatori

Diverse applicazioni, incluse quelle di Amazon, Barnes & Noble e Borders, non si sono ancora allineate con le nuove linee guida per la pubblicazione e la vendita di contenuti all’interno di una app distribuita su App Store. Il termine ultimo per aggiornare la propria app e rendere Apple felice è oramai passato da un paio di giorni, ma le app sopravvivono sullo store. Perchè?

Lodsys: Apple finanzierà la difesa degli sviluppatori

Apple è scesa in campo accanto agli sviluppatori di iOS per le accuse mosse da Lodsys, che sostiene, possedendo il brevetto per il bottone che permette gli acquisti in-app, che anche i developer per il firmware mobile di Cupertino debbano pagare la loro quota per l’utilizzo della tecnologia, nonostante Apple abbia già pagato.

Sviluppatori costretti da Apple a ritirarsi per mancanza di guadagni

Come ricorderete Apple ha introdotto una semplice regola su App Store: i ricavi di qualsiasi prodotto venduto (anche all’interno di applicazioni) attraverso la piattaforma messa in piedi da Apple devono essere spartiti tra Cupertino e lo sviluppatore nel celebre rapporto 30% a Apple, 70% allo sviluppatore.

Una class-action per gli acquisti in-app truffaldini

Garen Meguerian ha depositato questa settimana una causa sotto forma di class-action nei confronti di Apple a nome di un gruppo di genitori, sostenendo che Cupertino rende troppo facile per i bambini spendere somme esorbitanti atraverso gli acquisti in-app prima che i loro genitori se ne accorgano.

iOS 4.3: acquisti in-app più sicuri grazie alla password

Ricorderete il polverone sollevato da app come SmurfsVillage, sviluppato da Capcom. L’app, scaricabile gratuitamente, tratta un tema particolarmente caro ai bambini, avendo come protagonisti i Puffi. Giocando sugli iDevice dei loro genitori, però, i bambini rischiano di non comprendere la differenza tra una spesa virtuale e una reale, e potrebbero spingersi ad acquistare Smurfberries in-app facendo spendere una quantità non indifferente di veri contanti ai loro genitori.

Readability in fase di approvazione, nonostante tutto

Dopo essere stata rifiutata da Apple per la pubblicazione su App Store, pare che l’app ufficiale di Readability, sviluppata con l’uomo dietro alla già celebre app di ReadItLater, sia in fase di revisione per la seconda volta e, stando al tweet ufficiale di Readability, sarebbe anche quella buona.

FTC si interessa di Smurfs’ Village

SmurfsVillage è in cima alle classifiche di vendita su Apple Store, e sta ultimamente attirando molta attenzione non solo per il suo successo, ma per ben altro. SmurfsVillage è infatti un’app freemium, vale a dire gratuitamente scaricabile da App Store che invita il giocatore a velocizzare i tempi di gioco acquistando Smurfberries in-app (un po’ sul celebre modello di Farmville).

USA: la politica si muove contro gli acquisti in-app

Un membro del congresso degli Stati Uniti ha scritto alla Federal Trade Commision richiedendo ulteriori informazioni riguardo il problema degli acquisti in-app, che ha prodotto casi discutibili, come quello del bambino di 8 anni che ha acquistato 1400 dollari di prodotti giocando a Smurfs’ Village.

1400 dollari di acquisti in-app per un bambino di 8 anni

Il Washington Post ha riportato l’ultimo episodio di acquisto in-app andato per il verso sbagliato. Un bambino ha infatti speso 1400 dollari acquistando puffragole all’interno dell’app Smurfs’ Village. Il piccolo, di 8 anni, ha consumato rapidamente la carta di credito della madre, che dopo avere visto l’estratto conto ha chiamato Apple ed è riuscita ad ottenere un rimborso.

Sacred Odyssey Rise of Ayden: il nuovo gioco “gratuito” di Gameloft

Gameloft, azienda tra le leader nel settore videoludico per dispositivi mobili, rilascerà nella giornata di domani, 3 febbraio 2011, un nuovo gioco per iPhone e iPod touch.

Con questo gioco, chiamato Sacred Odyssey: Rise of Ayden, la software house francese modifica il suo business per quanto riguarda la distribuzione dei propri titoli in App Store.

Apple e il 30% sugli acquisti in-app

Il New York Times aveva riportato che l’ebook Reader di Sony per iPhone, iPod touch e iPad era stato rifiutato da Apple per la pubblicazione su App Store, speculando anche che una sorte simile potesse capitare ad applicazioni simili, come Kindle di Amazon, che competevano con l’app di Apple iBook.

In-App Purchase: arma a doppio taglio?

Apple da ormai parecchi mesi ha introdotto la possibilità di aggiungere dei contenuti acquistabili all’interno di ogni singola applicazione tramite l’In-App Purchase.

Gli sviluppatori hanno così la possibilità di proporre dei giochi, o delle applicazioni, gratuite che potranno essere comunque delle buone fonti di guadagno grazie a questi contenuti aggiuntivi acquistabili tramite questo store interno.

Spesso però questo In-App Purchase può rivelarsi anche un’arma molto pericolosa per utenti inconsapevoli o incoscienti.

World in War: nuovo strategico a turni

È uscito settimana scorsa World in War, un nuovo gioco di strategia a turni che si ispira a un famoso gioco da tavolo, molto curato nell’aspetto grafico e dotato di un’intelligenza artificiale di tutto rispetto. Ecco le impressioni dopo averlo provato per qualche giorno.

Acquisti in-app automatici: svista o truffa?

L’app chiamata 帝國 è fino ad ora disponibile esclusivamente in lingua cinese, mentre la versione anglosassone è in fase di beta. La pagina dell’app su App Store mostra tre recensioni dell’applicazione, e tutte e tre lamentano un acquisto automatico di contenuti in-app dell’applicazione senza che sia stata data la conferma dell’utente.

Angry Birds sviluppa un nuovo metodo di pagamento in-app

Rovio, che evidentemente sa come fare soldi, pare che aggiungerà un nuovo metodo di acquisti in-app all’interno della sua app Angry Birds. Il nuovo sistema di pagamento consentirà anche a persone che non hanno una carta di credito (o hanno una ricaricabile scarica) di effettuare comunque acquisti all’interno dell’applicazione in maniera completamente automatizzata e digitale.