Lavoratori Foxconn minorenni nascosti durante le ispezioni di FLA?

Debby Sze Wan Chan di Students & Scholars Against Corporate Misbehavior (SACOM) racconta ad AppleInsider che Foxconn avrebbe volontariamente nascosto i lavoratori minorenni durante le ispezioni della Fair Labor Association che hanno avuto luogo negli scorsi giorni. La SACOM ha sede ad Hong-Kong. Fondata nel 2005, dal 2007 si occupa di trovare problemi nelle catene di produzione. Ovviamente problemi riguardanti i dipendenti. Chan ha raccontato di avere sentito dire da due dipendenti di Foxconn che la compagnia si è preparata per l’ispezione della FLA commissionata da Apple.

Nightline: la ABC ci dà qualche nuovo dettaglio sulla questione Foxconn

Bill Weir, giornalista di ABC, ha ottenuto il permesso per fare una visita alla fabbrica Foxconn in cui Apple fa assemblare i suoi dispositivi mobili. The Verge, che ha visto lo show, ha messo insieme una lista dei dati più interessanti che sono emersi dal programma. Il dato più interessante riguarda probabilmente il fatto che i dirigenti di Foxconn hanno ammesso che sarebbero ben felici di duplicare gli stipendi dei lavoratori su richiesta di Apple.

The Agony and Ecstasy of Steve Jobs diventa royalty-free [link]

The Agony and Ecastasy of Steve Jobs è un monologo di cui abbiamo parlato ampiamente lo scorso anno. Scritto e messo in scena da Mike Daisey, il monologo racconta della vita dei dipendenti di Foxconn, gli operai che scelgono di vivere nella catena di montaggio di una delle principali industrie elettroniche del mondo per produrre, tra gli altri, anche i celebri dispositivi Apple, come iPhone. Daisey ha deciso di pubblicare gratuitamente il testo del suo monologo: Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere prima d’ora. In teatro non si fanno molte cose di questo tipo, e certamente non con una trascrizione che sarebbe potuta essere venduta – ho avuto offerte da due editori – per veri soldi.

Fair Labor Association: Foxconn? Abbiamo trovato una tonnellata di problemi

La scorsa settimana si era chiusa con le parole del presidente della Fair Labor Association. Reuters aveva infatti riportato una sua dichiarazione nella quale si diceva che le fabbriche di Foxconn sono di prima classe, e la qualità delle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti sono ottime, tolto per la noia e la monotonia del lavoro. A quanto pare non è così. Bloomberg spiega infatti che quelle riportate da Reuters erano dichiarazioni antecedenti la dettagliata analisi che l’associazione sta portando a termine in questi giorni nelle fabbriche di Foxconn.

Ambientalisti: Apple accetta una visita nelle fabbriche in Cina

Apple ha accettato di concordare con un gruppo di ambientalisti la visita nelle fabbrica della sua catena di produzione. Almeno due sarebbero gli stabilimenti interessati dalla visita, almeno stando a quanto riportato da USA Today. Ma Jun, fondatore dell’Institore of Public & Enviromental Affairs, ha detto in una intervista che Apple ha accettato lo scorso mese di aprire le sue fabbriche per effettuare una verifica dell’inquinamento prodotto dalla produzione dei materiali necessari a costruire i suoi dispositivi.

Foxconn: la ABC ce la mostra da vicino

Solo nell’ultimo anno, 19 dipendenti Foxconn persero la vita gettandosi di loro spontanea volontà dai grandi edifici della Foxconn, gettando un velo di mistero sulle condizioni di lavoro in queste fabbriche. La ABC Nightline ha ispezionato la sezione Apple della fabbrica Foxconn, ovvero quella zona in cui vengono prodotti tutti i dispositivi Apple, dagli iPhone agli iPad, dai Mac agli iPod.

Foxconn aumenta la paga per i neo-assunti

Mentre Apple si trova con Foxconn a dover fronteggiare le accuse di sfruttamento della manodopera cinese, la compagnia di Shenzen annuncia che aumenterà la paga dei nuovi lavoratori. Attualmente la paga di un neo-assunto a Foxconn è 1800 yuan al mese, e potrebbe crescere fino a 2200 yuan mensili se il lavoratore passa un esame tecnico. A riportare la notizia è Reuters, che sottolinea come si tratti di un notevole passo avanti rispetto ai 900 yuan che venivano pagati tre anni fa ai neo-assunti.

ABC manda in onda un approfondimento su Foxconn (con il permesso di Apple)

Il network televisivo ABC ha annunciato che andrà in onda una edizione speciale di Nightline per parlare delle condizioni di lavoro di alcuni dei fornitori di Apple. L’episodio del programma dovrebbe venire trasmesso la prossima settimana, e pare che l’anchroman Bill Weir abbia ricevuto il via libera proprio da Apple per visitare le fabbriche di Shenzen, in Cina. ABC sostiene che Weir sia il primo giornalista ad entrare nella catena di produzione di Apple.

Fair Labor Association: Foxconn è una industria di prima qualità

La Fair Labor Association ha terminato i suoi esami della fabbrica di Foxconn in Cina. La ditta, che ha prodotto un certo interesse verso Apple e le sue politiche di utilizzo della manodopera cinese, è stata di recente controllata dall’importante associazione americana che si preoccupa delle condizioni di lavoro. Il presidente di FLA, Auret van Heerden ha detto che le fabbriche di Foxconn sono “di prima qualità”, e ha aggiunto che sono “molto, molto meglio rispetto alla media”. A riportare la notizia è Reuters, che racconta che Van Heerden ha speso gli ultimi due giorni visitando le fabbriche come parte di un esame indipendente richiesto da Apple (che ovviamente ci sta rimettendo in termini di immagine).

Tim Cook: “Teniamo particolarmente alle condizioni di lavoro dei nostri operai”

Parlando al keynote di Goldman Sachs, il nuovo CEO di Apple Tim Cook ha trattato anche l’argomento caldo di questi giorni: lo sfruttamento del lavoro cinese nelle fabbriche che lavorano per Cupertino. Cook ha una visione ben precisa della situazione: Apple non resterà a guadare finché ogni lavoratore non avrà ottenuto delle condizioni di lavoro sostenibili, senza discriminazioni e ad un salario competitivo.

CFO Pegatron spiega: non abbiamo ricevuto alcuna notifica per una ispezione

Pegatron, che lavora in Asia per produrre i dispositivi di Apple, ha spiegato proprio ieri che nn sa nulla riguardo controlli di Apple che sonno stati annunciati lo scorso lunedì. La compagnia di Cupertino è entrata a far parte della Fair Labor Association, che per certificare la qualità del lavoro nelle fabbriche cinesi, effettuerà nei prossimi giorni un esame delle strutture di Foxconn e degli altri assemblatori che lavorano per Apple (tra cui troviamo per l’appunto Pegatron).

Fair Labor Association: Apple lacia che Foxconn venga ispezionata

A seguito del rilascio di Apple del 2012 Supplier Responsibility Report, Apple ha annunciato di essere la prima compagnia tecnologica ad essere stata ammessa alla Fair Labor Association. LA FLA verificherà indipendentemente la qualità del lavoro nelle fabbriche della catena di produzione di Apple, e quindi pubblicherà le sue conclusioni su Internet. Apple ha annunciato tramite una dichiarazione stampa che i primi esami della Foxconnn a Shenzen sono già cominciati. Per Tim Cook è un evento: senza precedenti nell’industria elettronica.

Foxconn: attivisti consegnano 250 000 firme ad Apple

Come avevano promesso, gli attivisti hanno consegnato ieri la petizione firmata presso l’Apple Store di Grand Central Terminal,  che è stata accettata con gentilezza dai dipendenti del negozio. Gli attivisti avevano già reso noto il mercoledì che avrebbero consegnato una petizione con oltre un quarto di milione di firme all’Apple Store di Grand Central nel tentativo di convincere la compagnia di Cupertino a fare di più riguardo le condizioni di lavoro dei dipendenti di Foxconn.

Foxconn: un team di hacker entra nei server della fabbrica cinese

Uno dei server di Foxconn è stato hackato, esponendo nomi utente e password di clienti e impiegato. Il gruppo che ha effettuato l’operazione informatica si chiama SwaggSec, e sostiene di non averlo fatto in relazione alle tanto discusse condizioni di lavoro dei dipendenti della fabbrica cinese, o in relazione ad iPhone 5. L’hanno fatto solo per divertimento.

Attivista del lavoro cinese dice che Apple tratta i suoi dipendenti meglio della concorrenza

Se anche voi siete dell’idea che le fabbriche che producono e assemblano i dispositivi di Apple siano dei luoghi di lavoro infernali, aspettate di sentire cosa ha da dire l’attivista cinese Li Qiang, del China Labor Watch. Secondo lui Apple starebbe facendo un lavoro molto migliore monitorando la condizione dei suoi lavoratori, contrariamente a quanto fanno Dell, HP e Nokia: Ho comparato Apple con altri produttori di telefoni cellulari, come Nokia E le condizioni di lavoro nelle altre fabbriche sono peggiori di quelle create da Apple.

162 000 firme per la petizione contro Foxconn

Ricordate la petizione online attivata con l’obbiettivo di far sapere ad Apple quale è il dissenso dei suoi consumatori nei confronti delle sue politiche per la produzione di dispositivi elettronici in Cina? Quella petizione ha raggiunto ora oltre 160 000 firme, e considerato che se ne parla sui principali blog e siti giornalistici riguardanti Apple, non ci stupiremmo se la cifra dovesse aumentare ulteriormente nel giro di pochi giorni.

Foxconn festeggia pensando a un iPhone 5 in metallo

TUAW pubblica questa notizia con un modo di dire che rappresenta perfettamente la situazione: non è sorprendente che quando la marea cresca alzi tutte le navi. Il principale partner di Apple per quanto riguarda la produzione di dispositivi elettronici, Foxconn, ha infatti visto le sua azioni aumentare improvvisamente di valore grazie alle indiscrezioni secondo cui Apple starebbe pensando di passare alla produzione id un iPhone 5 in metallo invece che in vetro.

iPhone: 10$ alla Cina, il resto agli USA

Non c’è dubbio che a Foxconn migliaia, anzi, decine di migliaia di dipendenti assemblino il telefono dei vostri sogni, ma la maggior parte del costo di un iPhone ha sede negli Stati Uniti. Solamente 10$ per ogni dispositivo finiscono nelle tasche cinesi.

100 000 in coda per lavorare a Foxconn

Nonostante i recenti rapporti sulle condizioni di lavoro degli operai in Cina, sembra che Foxconn continui a rappresentare un importante offerta di lavoro in Cina. Migliaia di persone si sono infatti messi in coda per ora fuori ad una agenzia di collocamento cinese a Zhengzhou nella speranza di venire assunti in una delle fabbriche di Foxconn. M.I.C. Gadget riporta che la coda era lunga oltre 200 metri, con migliaia di perone accalcate per poter trovare un lavoro a Foxconn in corrispondenza della produzione del prossimo iPhone.

35 000 firme contro il lavoro di Foxconn

Sembra che i lunghi rapporti come quelli pubblicati dal New York Times riguardo le condizioni di lavoro degli operai cinesi stiano portando i primi frutti. Il gruppo di consumatori SumOfUs ha appena lanciato una petizione invitando Apple a terminare l’abuso sui lavoratori. La petizione, aperta solo 24 ore fa, ha già raggiunto le 35 000 firme.