Mentre Apple si trova con Foxconn a dover fronteggiare le accuse di sfruttamento della manodopera cinese, la compagnia di Shenzen annuncia che aumenterà la paga dei nuovi lavoratori. Attualmente la paga di un neo-assunto a Foxconn è 1800 yuan al mese, e potrebbe crescere fino a 2200 yuan mensili se il lavoratore passa un esame tecnico. A riportare la notizia è Reuters, che sottolinea come si tratti di un notevole passo avanti rispetto ai 900 yuan che venivano pagati tre anni fa ai neo-assunti.
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ABC manda in onda un approfondimento su Foxconn (con il permesso di Apple)
Il network televisivo ABC ha annunciato che andrà in onda una edizione speciale di Nightline per parlare delle condizioni di lavoro di alcuni dei fornitori di Apple. L’episodio del programma dovrebbe venire trasmesso la prossima settimana, e pare che l’anchroman Bill Weir abbia ricevuto il via libera proprio da Apple per visitare le fabbriche di Shenzen, in Cina. ABC sostiene che Weir sia il primo giornalista ad entrare nella catena di produzione di Apple.
Fair Labor Association: Foxconn è una industria di prima qualità
La Fair Labor Association ha terminato i suoi esami della fabbrica di Foxconn in Cina. La ditta, che ha prodotto un certo interesse verso Apple e le sue politiche di utilizzo della manodopera cinese, è stata di recente controllata dall’importante associazione americana che si preoccupa delle condizioni di lavoro. Il presidente di FLA, Auret van Heerden ha detto che le fabbriche di Foxconn sono “di prima qualità”, e ha aggiunto che sono “molto, molto meglio rispetto alla media”. A riportare la notizia è Reuters, che racconta che Van Heerden ha speso gli ultimi due giorni visitando le fabbriche come parte di un esame indipendente richiesto da Apple (che ovviamente ci sta rimettendo in termini di immagine).
Siri ammette di parlare il giapponese (anche se non è così)
Siri è ufficialmente disponibile in tre lingue in questo momento: inglese, francese e tedesco. In questa maniera Apple ha coperto gran parte dei paesi di lancio, lasciano fuori stati come l’Italia e il Giappone. Solo la scorsa settimana una indiscrezione parlava di tre nuove lingue per Siri entro la fine di marzo. Si sarebbe trattato del mandarino (che permetterebbe a Cupertino di raggiungere 850 milioni di nuovi potenziali utenti), il russo (un mercato importante quanto quello cinese, almeno per quanto riguarda il potenziale di acquisto) e il giapponese, così da coprire un altro importante paese per quanto riguarda la tecnologia.
Tim Cook: “Teniamo particolarmente alle condizioni di lavoro dei nostri operai”
Parlando al keynote di Goldman Sachs, il nuovo CEO di Apple Tim Cook ha trattato anche l’argomento caldo di questi giorni: lo sfruttamento del lavoro cinese nelle fabbriche che lavorano per Cupertino. Cook ha una visione ben precisa della situazione: Apple non resterà a guadare finché ogni lavoratore non avrà ottenuto delle condizioni di lavoro sostenibili, senza discriminazioni e ad un salario competitivo.
CFO Pegatron spiega: non abbiamo ricevuto alcuna notifica per una ispezione
Pegatron, che lavora in Asia per produrre i dispositivi di Apple, ha spiegato proprio ieri che nn sa nulla riguardo controlli di Apple che sonno stati annunciati lo scorso lunedì. La compagnia di Cupertino è entrata a far parte della Fair Labor Association, che per certificare la qualità del lavoro nelle fabbriche cinesi, effettuerà nei prossimi giorni un esame delle strutture di Foxconn e degli altri assemblatori che lavorano per Apple (tra cui troviamo per l’appunto Pegatron).
Fair Labor Association: Apple lacia che Foxconn venga ispezionata
A seguito del rilascio di Apple del 2012 Supplier Responsibility Report, Apple ha annunciato di essere la prima compagnia tecnologica ad essere stata ammessa alla Fair Labor Association. LA FLA verificherà indipendentemente la qualità del lavoro nelle fabbriche della catena di produzione di Apple, e quindi pubblicherà le sue conclusioni su Internet. Apple ha annunciato tramite una dichiarazione stampa che i primi esami della Foxconnn a Shenzen sono già cominciati. Per Tim Cook è un evento: senza precedenti nell’industria elettronica.
Foxconn: attivisti consegnano 250 000 firme ad Apple
Come avevano promesso, gli attivisti hanno consegnato ieri la petizione firmata presso l’Apple Store di Grand Central Terminal, che è stata accettata con gentilezza dai dipendenti del negozio. Gli attivisti avevano già reso noto il mercoledì che avrebbero consegnato una petizione con oltre un quarto di milione di firme all’Apple Store di Grand Central nel tentativo di convincere la compagnia di Cupertino a fare di più riguardo le condizioni di lavoro dei dipendenti di Foxconn.
Foxconn: un team di hacker entra nei server della fabbrica cinese
Uno dei server di Foxconn è stato hackato, esponendo nomi utente e password di clienti e impiegato. Il gruppo che ha effettuato l’operazione informatica si chiama SwaggSec, e sostiene di non averlo fatto in relazione alle tanto discusse condizioni di lavoro dei dipendenti della fabbrica cinese, o in relazione ad iPhone 5. L’hanno fatto solo per divertimento.
Siri in mandarino, russo e giapponese
DoNews, sito cinese di informazioni tecnologiche sostiene che Apple starebbe testando internamente Siri per nuove lingue. L’assistente personale di Apple sarà in grado di riconoscere e parlare il Mandarino quando sarà lanciato il prossimo mese. Per il cantonese pare che gli utenti cinesi dovranno ancora aspettare. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata Siri raggiungerebbe le orecchie e le bocche di 850 milioni di utenti che vivono in Cina. Siri, pare, sarà anche in grado di dare informazioni riguardanti la localizzazione e le direzioni stradali, una feature che è al momento disponibile esclusivamente per gli abitanti degli Stati Uniti.
Attivista del lavoro cinese dice che Apple tratta i suoi dipendenti meglio della concorrenza
Se anche voi siete dell’idea che le fabbriche che producono e assemblano i dispositivi di Apple siano dei luoghi di lavoro infernali, aspettate di sentire cosa ha da dire l’attivista cinese Li Qiang, del China Labor Watch. Secondo lui Apple starebbe facendo un lavoro molto migliore monitorando la condizione dei suoi lavoratori, contrariamente a quanto fanno Dell, HP e Nokia: Ho comparato Apple con altri produttori di telefoni cellulari, come Nokia E le condizioni di lavoro nelle altre fabbriche sono peggiori di quelle create da Apple.
162 000 firme per la petizione contro Foxconn
Ricordate la petizione online attivata con l’obbiettivo di far sapere ad Apple quale è il dissenso dei suoi consumatori nei confronti delle sue politiche per la produzione di dispositivi elettronici in Cina? Quella petizione ha raggiunto ora oltre 160 000 firme, e considerato che se ne parla sui principali blog e siti giornalistici riguardanti Apple, non ci stupiremmo se la cifra dovesse aumentare ulteriormente nel giro di pochi giorni.
iPhone: 10$ alla Cina, il resto agli USA
Non c’è dubbio che a Foxconn migliaia, anzi, decine di migliaia di dipendenti assemblino il telefono dei vostri sogni, ma la maggior parte del costo di un iPhone ha sede negli Stati Uniti. Solamente 10$ per ogni dispositivo finiscono nelle tasche cinesi.
iFeng 4S: non solo i telefoni diventano più veloci
Se avete accusato Apple di non avere aggiornato il suo iPhone limitandosi ad una S e a una fotocamera più performante, aspettate di vedere a cosa ha pensato una compagnia cinese, che in “memoria di Steve Jobs” ha prodotto il raffinatissimo iFeng 4S. Feng in cinese significa vento, e non c’è da stupirsi, quindi, che l’iFeng non sia altro che un asciugacapelli prodotto da una piccola industria di Chaozhou che si sta guadagnando un bel po’ di pubblicità gratuita.
100 000 in coda per lavorare a Foxconn
Nonostante i recenti rapporti sulle condizioni di lavoro degli operai in Cina, sembra che Foxconn continui a rappresentare un importante offerta di lavoro in Cina. Migliaia di persone si sono infatti messi in coda per ora fuori ad una agenzia di collocamento cinese a Zhengzhou nella speranza di venire assunti in una delle fabbriche di Foxconn. M.I.C. Gadget riporta che la coda era lunga oltre 200 metri, con migliaia di perone accalcate per poter trovare un lavoro a Foxconn in corrispondenza della produzione del prossimo iPhone.
35 000 firme contro il lavoro di Foxconn
Sembra che i lunghi rapporti come quelli pubblicati dal New York Times riguardo le condizioni di lavoro degli operai cinesi stiano portando i primi frutti. Il gruppo di consumatori SumOfUs ha appena lanciato una petizione invitando Apple a terminare l’abuso sui lavoratori. La petizione, aperta solo 24 ore fa, ha già raggiunto le 35 000 firme.
Produttori smartphone prendono tempo per non concorrere con iPhone 4S?
I produttori internazionali di smartphone, inclusi Samsung, HTC, Nokia e LG, starebbero aspettando a lanciare nuovi dispositivi sul mercato per lasciare che il boom di iPhone 4S si consumi, così da evitare il rischio di mettersi direttamente contro il nuovo telefono di Apple che ha già riscosso grandissimo successo.
China Telecom conferma iPhone 4S
China Telecom, il terzo carrier Cinese per numero di clienti, ha confermato, dopo mesi di indiscrezioni, che venderà iPhone 4S a partire da fine febbraio o al più tardi marzo. A riportare la notizia è China Daily, che riporta il testo di una dichiarazione stampa di China Telecom in cui la compagnia dichiara di avere già cominciato il lavoro di preparazione per il lancio di iPhone 4S. Sempre ieri iPhone 4S ha ricevuto l’ultimo ok necessario per la vendita in Cina, mentre Apple e China Telecom avevano già ottenuto due certificazioni nelle scorse settimane.
Apple cerca di bloccare i bagarini in Cina con un nuovo sistema di prenotazioni
Come sapete uno dei problemi che Apple deve affrontare in Cina riguarda i bagarini, che acquistano ingenti quantità di iPhone nei negozi di Cupertino, lasciandoli a secco, per poi rivenderli nello stesso stato o in quelli vicini a prezzi maggiorati. Nel tentativo di fermare questo fenomeno, apple ha inventato un nuovo sistema. Gli acquirenti iPhone dovranno ora effettuare una prenotazione online se desiderano ritirare un dispositivo prezzo un negozio. Solo una volta che avranno ricevuto conferma della prenotazione tramite mail potranno visitare uno Store per ritirare il device. La clausola, importante, è che dovranno presentare un documento ufficiale davanti allo staff di Apple prima di ricevere il dispositivo.
Tim Cook risponde alle accuse sulle fabbriche cinesi
In un approfondito articolo del New York Times di questa settimana, Apple è stata descritta come una bestia nera che non si interessa minimamente della qualità del lavoro per i dipendenti delle fabbriche cinesi. Tra gli altri commenti di ex-dirigenti Apple ce n’erano alcuni che mettevano Apple in una bruttissima luce: Abbiamo saputo degli abusi sul lavoro in alcune compagnie cinesi per quattro anni, e stanno tutt’ora continuando. Perché? Perché il sistema funziona per noi.
Foxconn: ex-dipendenti Apple parlano del lavoro nelle fabbriche cinesi
Mentre Apple cerca di migliorare le condizioni di lavori degli operai cinesi che, nelle fabbriche come quella di Foxconn, producono i dispositivi che tanto amiamo, c’è un grosso problema che potrebbe andare in direzione opposta all’umanizzazione delle condizioni di lavoro di Apple: la segretezza.