Foxconn non farà causa a Mike Daisey

Da cattivo a buono. Così si ribaltano le sorti di Foxconn, che ha scelto di non fare causa a Mike Daisey e a This American Life per avere mandato in onda una storia perlopiù inventata come fosse vera. Foxconn Technology Group ha fatto sapere di non avere alcun piano per “vendicarsi” del danno di immagine ricevuto. Un portavoce della compagnia ha semplicemente dichiarato: “Speriamo che qualcosa del genere non debba più succedere. L’immagine della nostra compagnia è stata completamente rovinata. Il punto è se i media che hanno riportato quella storia avrebbero dovuto prima confermala.

This American Life ha pubblicato un intero episodio di smentita sul racconto di Daisey, in cui lo stesso autore ammette di avere mentito, inventato e aggiunto elementi alla sua storia. The Agony and Ecstasy of Steve Jobs, spiega Daisey, non è stato creato con fini giornalisti, ma di intrattenimento teatrale. Serviva a muovere il pubblico, e per questa ragione è stato necessario aggiungere elementi mai avvenuti alla storia di Daisey.

via | Apple Insider

Mike Daisey smascherato: tutti i dettagli in una trasmissione radiofonica

This American Life, un programma radiofonico statunitense, ha messo in onda per la prima volta dopo anni di attività un particolare episodio in cui si pente di avere mandato in onda Daisey e le sue false informazioni. Mike Daisey, autore del monologo The Agony and Ecstasy of Steve Jobs, ha scritto un testo in cui riporta come fossero vere esperienze e interviste che non sono mai avvenute.

Il New York Pulic Theater appoggia Daisey

Alcuni elementi dello show di Mike Daisey The Agony and Ecstasy of Steve Jobs sono stati inventati dall’autore per aumentare la drammaticità del racconto. Almeno così pare stando non soltanto alle dichiarazioni di Daisey, ma anche a quelle della sua interprete in Cina. Al momento Daisey sta rappresentando il suo monologo al New York Public Theater. Lo spettacolo sta ricevendo grandi apprezzamenti dalla critica, il Public Theater lo appoggia nonostante le notizie delle ultime ore.

Mike Daisey mente al NYT sulle condizioni dei dipendenti di Foxconn

Ricordate Mike Daisey, l’autore di The Agony and Ecstasy of Steve Jobs? Lo scorso 6 ottobre aveva scritto un pezzo sul New York Times, dopo la morte del fondatore di Apple. L’articolo, intitolato “Contro la nostalgia” conteneva un paragrafo che, tradotto, si leggeva più o meno così: Ho viaggiato in Cina e intervistato i lavoratori impiegati nella produzione di dispositivi elettronici. Ho parlato con un uomo la cui mano destra è stata permanentemente irrigidita per una pressa metallica a Foxconn, dove i lavoratori assemblano i portatili di Apple e gli iPad. Gli ho mostrato il mio iPad, ed è rimasto sorpreso perché non ne aveva mai visto uno acceso.

iPhone 4S in cina: 200 000 preordini

iPhone 4S ha debuttato in cina lo scorso venerdì, e il successo è stato evidente. 200 000 sono infatti stati i preordini effettuati su China Telecom. iPhone 4S è ora disponibile su tutta la rete di China Telecom, ed è venduto negli oltre 2800 punti vendita del carrier. A riportare questi numeri è MIC Gadget, che ricorda come i preordini siano stati disponibili per una sola settimana (l’operatore ha cominciato a prendere preordini solo dallo scorso 2 marzo). Solamente a Pechino sono stati ordinati oltre 10 000 iPhone, mentre altri 20 000 ordini sono arrivati da Shanghai.

Cina: iPhone in prima posizione per le vendite

Per la prima volta, lo smartphone di Apple ha raggiunto la cima della classifica degli smartphone più venduti in Giappone. In terra nipponica iPhone ha infatti raggiunto, per la prima volta, un marketshare del 26,6 percento. Stando a quanto riportato da Mainichi Japan, che riprende dati di IDC Japan, il lancio di iPhone 4S in Giappone ha spostato rapidamente le cifre in favore di Apple, spingendo le vendite combinate di Fujitsu e Toshiba in seconda posizione con il 18,2 percento di Share.

Nonne arrabbiate protestano a favore dei lavoratori cinesi

È lunedì mattina. E all’Apple Store di Palo Alto un gruppo di anziane signore vestite con indumenti appariscenti ballano la techno music. No, non è il frutto di una allucinazione da stupefacenti, è una forma di protesta delle Raging Grannies (nonne imbestialite) che volevano sottolineare le condizioni di lavoro dei dipendenti cinesi. Galvanizzate dalla recente storia di Mike Daisey riguardo Foxconn, le vecchiette hanno deciso di organizzare proteste mensili fuori dall’Apple Store di Palo Alto.

Foxconn: Raggi X per scoprire i difetti degli iDevice

Foxconn, che è certamente tra le più importanti compagnie per la produzione di iPhone, ha munito le sue catene di produzione di macchinari per i raggi X. Questo permetterebbe ai dipendenti di individuare facilmente problemi di produzione interni ad iPhone e iPad. A riportare la notizia è CNet, che sostiene che i macchinari riconoscono in automatico le saldature sui dispositivi e i punti di contatto, e individuano dispositivi difettosi.

Cina: un servizio firma i messaggi con “Inviato dal mio iPhone”

Quando non puoi permetterti di acquistare un iPhone ma vuoi tirartela facendo sapere a tutti di averne uno, la cosa migliore da fare è comprare un iPhone tarocco. E quando anche quello costa davvero troppo, allora potrete sempre rifarvi ad un servizio, lanciato di recente in Cina, che permette di inserire automaticamente al termine di ogni messaggio la dicitura “Inviato dal mio iPhone”, esattamente come avviene per le mail inviate da un iPhone (quando non si modificano le impostazioni per la firma nella posta elettronica).

Un fornello chiamato iPhone

Lo sappiamo che la Cina è anche famosa per le copie di dispositivi di successo, oltre che per la produzione degli originali. Impossibile dimenticare alcune perfette copie di iPhone con installato Android. Ora una compagnia cinese, che si fa chiamare Apple China, è stata scoperta a produrre dei fornelli utilizzando il brand iPhone e il logo della celeberrima mela morsicata. No comment.

via | Cult of Mac

SumOfUs cambia il testo della petizione

SumOfUS, come ricorderete, sta raccogliendo firme per una petizione da consegnare ad Apple in cui verrà chiesto alla compagnia di Cupertino di migliorare le condizioni di lavoro degli operai che, in Cina, assemblano i prodotti di Apple. SumOfUs ha però cambiato di recente il testo della sua petizione. Nell’originale si leggeva: una giovane ragazza passa quelle ore inalando n-esano, una potente neurotossina usata per pulire il vetro di iPhone, perché asciuga qualche secondo più velocemente di soluzioni più sicure. Dopo pochi anni in linea, sarà licenziata a causa dei danni neurologici dall’n-esano e i ripetitivi danni al suo polso e alle sue mani dovuti allo stress che non le permetteranno di lavorare secondo gli standard.

Autori cinesi chiedono un risarcimento ad Apple

In una causa di dicembre, nove scrittori cinesi accusano Apple di avere venduto (o meglio, lasciato che fossero vendute) delle copie piratate dei loro lavori. Ovviamente gli scrittori chiedono un risarcimento, che in totale ammonta a oltre 3 milioni e mezzo di dollari. Il gruppo di scrittori, che ha aggiornato la causa lo scorso mercoledì, sostiene che copie dei loro lavori sotto forma di app siano attualmente in vendita sullo store digitale di Cupertino.

Lavoratori Foxconn minorenni nascosti durante le ispezioni di FLA?

Debby Sze Wan Chan di Students & Scholars Against Corporate Misbehavior (SACOM) racconta ad AppleInsider che Foxconn avrebbe volontariamente nascosto i lavoratori minorenni durante le ispezioni della Fair Labor Association che hanno avuto luogo negli scorsi giorni. La SACOM ha sede ad Hong-Kong. Fondata nel 2005, dal 2007 si occupa di trovare problemi nelle catene di produzione. Ovviamente problemi riguardanti i dipendenti. Chan ha raccontato di avere sentito dire da due dipendenti di Foxconn che la compagnia si è preparata per l’ispezione della FLA commissionata da Apple.

Nightline: la ABC ci dà qualche nuovo dettaglio sulla questione Foxconn

Bill Weir, giornalista di ABC, ha ottenuto il permesso per fare una visita alla fabbrica Foxconn in cui Apple fa assemblare i suoi dispositivi mobili. The Verge, che ha visto lo show, ha messo insieme una lista dei dati più interessanti che sono emersi dal programma. Il dato più interessante riguarda probabilmente il fatto che i dirigenti di Foxconn hanno ammesso che sarebbero ben felici di duplicare gli stipendi dei lavoratori su richiesta di Apple.

China Telecom venderà 3-5 milioni di iPhone, anche grazie a Mountain Lion

China Telecom dovrebbe vendere tra i 3 e i 5 milioni di iPhone quest’anno. Almeno questo è quello che si aspetta l’analista Anand Ramachandran. A favorire la vendita di iPhone non ci sarebbe solamente il fatto che la Cina è probabilmente il mercato con il maggiore potenziale al mondo, oltre che il secondo mercato per guadagni dopo quello statunitense per Cupertino, ma anche un importante aiuto dettato dal lancio di Mountain Lion previsto per la prossima estate. Il nuovo sistema operativo di Apple, infatti, dovrebbe invogliare gli utenti Mac a passare ad iOS data la grande somiglianza tra i due sistemi in termini di app e feature, mentre viceversa Apple guadagnerà probabilmente nuovi utenti Mac, sicuri di arrivare su una piattaforma che tanto ha in comune con il sistema operativo mobile di Cupertino.

Ex dipendenti Wintek contro Apple per la petizione di SumOfUs

Le petizioni per Apple non sono ancora finite. Due ex-dipendenti di Wintek hanno infatti deciso di dare il loro supporto a due raccolte firme che saranno consegnate negli Apple Store in giro per gli Stati Uniti. Guo Rui-Qiang e Jia Jing-Chuan hanno spiegato che stanno cercando di aumentare il numero di firme nella petizione di SumofUs, per arrivare ad avere almeno 100 000 firme entro giovedì (che non è a caso il giorno in cui si incontreranno gli investitori ad Apple): Crediamo che sarebbe simbolicamente significativo se 100 000 persone firmassero la petizione prima che SumOfUS la consegnasse a Tim Cook.

The Agony and Ecstasy of Steve Jobs diventa royalty-free [link]

The Agony and Ecastasy of Steve Jobs è un monologo di cui abbiamo parlato ampiamente lo scorso anno. Scritto e messo in scena da Mike Daisey, il monologo racconta della vita dei dipendenti di Foxconn, gli operai che scelgono di vivere nella catena di montaggio di una delle principali industrie elettroniche del mondo per produrre, tra gli altri, anche i celebri dispositivi Apple, come iPhone. Daisey ha deciso di pubblicare gratuitamente il testo del suo monologo: Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere prima d’ora. In teatro non si fanno molte cose di questo tipo, e certamente non con una trascrizione che sarebbe potuta essere venduta – ho avuto offerte da due editori – per veri soldi.

China Mobile vuole iPhone

Dopo China Unicom e China Telebom, anche China Mobile vuole iPhone. Il terzo operatore mondiale per numero di clienti, oltre 600 milioni, starebbe trattando in maniera intensiva con Apple per poter proporre il telefono anche sulla sua rete. A riportare la notizia è Reuters, che aggiunge però che ci sono problemi riguardo la particolare rete 3G utilizzata dall’operatore telefonico. China Telecom, che proporrà iPhone ai suoi clienti a partire da marzo, vanta solamente 117 milioni di clienti, e viene da chiedersi per quale ragione Apple non abbia ancora appoggiato China Mobile.

Fair Labor Association: Foxconn? Abbiamo trovato una tonnellata di problemi

La scorsa settimana si era chiusa con le parole del presidente della Fair Labor Association. Reuters aveva infatti riportato una sua dichiarazione nella quale si diceva che le fabbriche di Foxconn sono di prima classe, e la qualità delle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti sono ottime, tolto per la noia e la monotonia del lavoro. A quanto pare non è così. Bloomberg spiega infatti che quelle riportate da Reuters erano dichiarazioni antecedenti la dettagliata analisi che l’associazione sta portando a termine in questi giorni nelle fabbriche di Foxconn.

iPhone 4S finalmente ha una data su China Telecom

Dopo mesi di indiscrezioni, finalmente c’è una data per il secondo operatore cinese a fornire iPhone 4S ai suoi clienti. A partire dal prossimo 9 marzo China Telecom permetterà infatti l’acquisto del telefono di ultima generazione di Apple, mentre i preordini avranno inizio una settimana prima: Siamo molto lieti di fornire ai nostri clienti il fantastico nuovo iPhone 4S. Crediamo che i nostri clienti saranno felicemente sorpresi dall’iPhone 4S sulla rete 3G di alta qualità di China Telecom. Così ha commentato un manager di China Telecom.

Ambientalisti: Apple accetta una visita nelle fabbriche in Cina

Apple ha accettato di concordare con un gruppo di ambientalisti la visita nelle fabbrica della sua catena di produzione. Almeno due sarebbero gli stabilimenti interessati dalla visita, almeno stando a quanto riportato da USA Today. Ma Jun, fondatore dell’Institore of Public & Enviromental Affairs, ha detto in una intervista che Apple ha accettato lo scorso mese di aprire le sue fabbriche per effettuare una verifica dell’inquinamento prodotto dalla produzione dei materiali necessari a costruire i suoi dispositivi.