Gli acquisti in-app hanno dato qualche grattacapo ad Apple, che si è trovata trascinata in svariati tipi di causa legale a causa di alcuni genitori sprovveduti (e un sistema di autenticazione su App Store non proprio eccezionale) che ha portato a bambini in grado di spendere in pochi istanti migliaia di dollari sulle carte di credito dei loro genitori.
Lo scorso mese il giudice Lucy Koh, che aveva seguito lo scorno anno il processo Apple VS Samsung, aveva deciso che la somma di un miliardo di dollari che Samsung avrebbe dovuto pagare ad Apple non era corretta. Florian Mueller di FOSS Patents aveva sottolineato che queste non sono necessariamente buone notizie per la compagnia coreana.
Dopo le vicende sul marcio iPhone in Brasile, ecco che la società con sede a Cupertino si ritrova ancora nei guai in America Latina. Una società ha infatti fatto proprio il marchio “IFone“, costringendo Apple a ricorrere al tribunale per vedersi assegnato il marchio relativo al suo smartphone.
Nulla da fare: la Suprema Corte del Messico ha dato ragione a questa società, che detiene tale nome dal 2003.
Lo scorso dicembre, il giudice Lucy Koh si era rifiutato di bandire alcuni telefoni di Samsung come richiesto da Apple. Il giudice ha sottolineato che i brevetti infranti da Samsung sarebbero dovuti essere fondamentali per la vendita dei telefoni. Solo in quel caso Apple avrebbe ottenuto il blocco delle vendite. Ora Apple torna all’attacco, fiancheggiata da Nokia.
Samsung aveva messo in dubbio il fatto che Apple potesse utilizzare alcuni brevetti legati alle trasmissioni mobili durante il mese di aprile del 2011 registrati dalla compagnia coreana. Cercando di ottenere una ingiunzione legale, Samsung aveva chiesto che ad Apple fosse negato di potere utilizzare liberamente alcuni brevetti fondamentali per le comunicazioni su rete 3G.
Apple ha deciso di scendere a patti sulla calda causa legale avviata nel 2011 da un gruppo di genitori che avevano accusato Cupertino di avere permesso ai loro figli di scaricare centinaia di dollari dalle loro carte di credito attraverso acquisti in-app.
I membri del parlamento australiano stanno cercando di capire per quale ragione il prezzo di alcuni prodotti elettronici è particolarmente maggiore nella terra dei canguri rispetto al resto del mondo. Apple, Microsoft e Adobe sono state chiamate a testimoniare a questo proposito.
Apple VS Samsung. Questo il più grande processo tecnologico dello scorso anno. Ma la situazione si fa ancora più interessante quando scopriamo che Tim Cook, l’attuale CEO di Apple, non aveva alcuna intenzione di appoggiare Jobs nella causa legale contro i coreani.
Il giudice Lucy Koh è tornata nelle scorse ore sulla decisione della causa legale Apple VS Samsung. Secondo il giudice Samsung non avrebbe violato i brevetti di Cupertino volontariamente.
Apple torna all’attacco contro Samsung. Non soddisfatta del miliardo di dollari già vinto con la causa legale della scorsa estate, Cupertino intende ottenere anche il blocco delle vendite negli Stati Uniti di tutti i dispositivi Samsung che hanno infranto brevetti Apple.
iPhone arriva in Brasile. Per la seconda volta. Apple ha già distribuito il suo telefono nel paese sudamericano, ma sembra che ci sia un secondo produttore interessato a vendere iPhone in Brasile. Si tratta di IGB Electronica SA (con il nome di Gradiente) che ha appena annunciato un telefono chiamato iphone Neo One.
Apple e LG non hanno infranto i brevetti di Alcatel-Lucent. La decisione è stata presa da una giuria federale di San Diego, e il risultato del processo è stato raccontato da Bloomberg. Multimedia Patent Trust aveva fatto causa alle due aziende per nome di Alcatel nel dicembre del 2010, accusandole di avere violato tre brevetti legati a tecnologie di riproduzione video.
William Washington è un quadriplegico che vive a New York a cui è stato rubato un iPhone. Washington, 38 anni, non è in grado di camminare, usare le proprie mani e parlare, e non ha potuto fare altro che osservare il proprio dispositivo elettronico venire rubato nel suo appartamento di Staten Island.
Kodak è in bancarotta, e il suo ricco portfolio di brevetti fondamentali per qualsiasi cosa possa scattare fotografie (telefoni cellulari inclusi) fa gola a qualsiasi compagnia, incluse Apple e Google. Dopo un primo periodo nel quale le due aziende della Silicon Valley hanno capitanato diversi consorzi con l’obiettivo di mettere le mani sui brevetti di Kodak, pare che abbiano momentaneamente sotterrato l’ascia di guerra per sborsare i 500 milioni di dollari necessari ad effettuare l’acquisto.
Durante una intervista con il New York Times, l’ex CEO di Google (ed ex membro del board di Apple) Eric Schmidt ha parlato del rapporto tra Apple e Google, e della ragione per cui la prima non ha mai fatto causa alla seconda.
la scorsa settimana Samsung ha chiesto ad una corte che Apple rendesse pubblici i termini del suo accordo con HTC, attraverso il quale entrambe le compagnie potranno condividere i loro brevetti per i prossimi dieci anni. Apple ha accettato di mostrare a Samsung i dettagli, redatti in un completo documento, al quale erano però state cancellate 33 parole. La scorsa notte un giudice ha dato ragione a Samsung, e spinto Apple a mostrare l’intero documento.
Samsung e Apple hanno una strana relazione. Le due compagnie sono infatti rivali in ambito consumer, ma Cupertino utilizza i chip prodotti da Samsung per i suoi dispotici mobili. Ora Shin Jong-kyun, a capo del settore mobile di Samsung, ha detto la sua sul caso che le due compagnie si sono ritrovate a fronteggiare in corte qualche mese fa.
Negli scorsi giorni era circolata una voce secondo cui HTC avrebbe pagato dai 6 agli 8 dollari ad Apple per ogni telefono venduto a causa delle royalities sui brevetti firmati dagli ingegneri di Cupertino. Le due compagnie avevano raggiunto solo pochi giorni fa un accordo secondo cui entrambe avrebbero potuto godere dei brevetti concorrenti per 10 anni.
Una corte texana ha ordinato ad Apple di pagare 368,2 milioni di dollari in danni alla compagnia esperta in software di sicurezza VirnetX. Stando a quanto riportato da Bloomberg, che ha scritto della notizia su Twitter, Apple sarebbe stata accusata colpevole di violazione dei brevetti di VirnetX.
La Commissione Europea è pronta a ricevere una offerta dagli editori di libri digitali e da Apple per mettere termine ad una spinosa causa legale. A raccontare la storia è Reuters, che spiega come l’indagine ha avuto inizio dopo che gli altri venditori di eBook come Amazon avevano accusato Cupertino di vendere libri a prezzi troppo concorrenziali.
