AT&T ha recentemente rilasciato un comunicato dove illustra i risultati finanziari dell’ultimo quadrimestre del 2009 da poco conclusosi, il risultato? 3.1 Milioni di iPhone attivati, risultato secondo solo ai 3.2 Milioni di iPhone attivati del quadrimestre precedente.
AT&T
Apple in trattativa con Verizon per iPhone e iTablet?
Marzo si avvicina e il web si popola di indiscrezioni riguardanti le prossime novità in vista. L’ultima trapelata dai vari blog Americani è che Apple stia trattando con la compagnia telefonica Statunitense Verizon.
Secondo alcune fonti interne a Verizon saranno due le compagnie telefoniche ad offrire l’attesissimo Tablet di Apple; la prima sarebbe confermata AT&T che verrà affiancata appunto da Verizon. Inoltre sembra che Apple si stia convincendo a togliere l’esclusiva di iPhone ad AT&T e dare la possibilità ai consumatori Americani di acquistare iPhone stipulando un contratto anche con Verizon, che sembra sia la miglior candidata alla partnership con la compagnia di Cupertino.
New York non è una città per iPhone: stop alle vendite
La notizia che sto per darvi ha dell’incredibile, ma per noi italiani abituati alla totale assenza di tutele per il consumatore e ad essere maltrattati dagli operatori -spesso incompetenti- dei call center, beh… è semplicemente pazzesca.
Anche se le carenze della rete AT&T ci sono note da tempo, così come gli importanti tentativi di risolverle attraverso il monitoring (con apposita applicazione gratuita) del feedback dei clienti, rimaniamo comunque sorpresi nell’apprendere che da qualche ora per gli abitanti della Grande Mela iPhone non è più i vendita. Almeno non nel sito dell’esclusivista che rifiuta gli ordini per gli ZIP code di New York.
AT&T nega i tagli alle infrastrutture wireless
AT&T risponde a TiPb con una nota in cui snocciola qualche numero riguardante gli investimenti effettuati durante quest’anno. Viene così dimostrato come le accuse provenienti da Newsweek relative ai tagli alle infrastrutture della rete siano infondate.
“Introiti elevati grazie ad iPhone ma pochi investimenti” è la convinzione di Dan Lyons alla quale la società risponde con una cifra compresa tra i 17 e i 18 miliardi di dollari spesi durante il 2009 in operazioni come il raddoppiamento del segnale in molte località statunitensi utilizzando la frequenza ad 850 Mhz, 2000 nuove antenne (che saranno collegate alla rete tradizionale con 100.000 nuovi punti di connessione), potenziamento degli hot-spot wireless (20.000 in tutto il paese) e l’aumento dell’area geografica coperta dalla rete HSPA 7,2 Mbit.
EyeTV Live3G: fatta la legge, trovato l’inganno
In diverse occasioni abbiamo riscontrato come Apple abbia imposto delle limitazioni al suo dispositivo a causa degli accordi (anche non ufficiali) presi con i propri partner, specialmente con i carrier telefonici. Il mancato trasferimento dei file via Bluetooth, il blocco del tethering per gli operatori non ufficiali come Wind, etc.
Anche Elgato con EyeTV era caduta in questa “trappola“, in quanto, il software poteva effettuare lo straming video dal proprio Mac ad iPhone solo via rete wireless e non su rete 3G. Ovviamente non si fa peccato a pensare che dietro tutto questo possa esserci (negli USA) lo zampino di AT&T, ma come da titolo: fatta la legge, trovato l’inganno (più o meno).
Voip a go-go per il prossimo iPhone?
Apple comprò NeXt e arrivò MacOS. Comprò SoundJam e arrivarono iTunes, iPod e CoverFlow. Dopo lo shopping prenatalizio della scorsa settimana, con l’acquisizione di LALA, in rete circolano rumors su un possibile nuovo obiettivo di Apple: iCall. Al momento non c’è nessuna conferma, nè nessuna smentita da parte delle società coinvolte, ma facendo due conti potrebbe essere ben più di un rumor.
iCall è un provider VOIP, fornisce cioè la possbilità di effettuare delle chiamate attraverso internet sfruttando la connessione dati anziché quella telefonica. Ora se si pensa al rifiuto di Apple all’ammissione di Google Voice all’App Store e ai recenti malumori del CEO di AT&T, direi che potremmo aspettarci qualcosa di nuovo e piacevole per il prossimo iPhone.
Chi guadagna davvero con iPhone?
Apple, ma questo è chiaro, non è una novità. Anzi da sempre la Mela è abbastanza esosa sull’argomento earnings, non a caso è una delle società più “liquide” al mondo (con liquidità intendiamo la disponibilità di mezzi di pagamento nel brevissimo termine).
Lo spunto mi è venuto leggendo un articolo su GigaOM che si chiedeva proprio “A chi vanno i soldi della vendita di iPhone“, visto che nella realtà tendo a non chiedermi chi è che incassa gli euro che io non dovrei spendere.
Il sunto dell’analisi è che i produttori di componenti quasi 1 miliardo di dollari e AT&T invece “solo” due dai contratti biennali, ma vediamo più in dettaglio come si è arrivati a queste cifre.
Addio alle tariffe flat per gli iPhone AT&T?
Abbiamo già scritto che le pessime prestazioni nella rete 3G di AT&T sono uno dei motivi di switch verso Verizon per molti iPhoner statunitensi.
Dopo 5 anni di dure critiche che hanno raggiunto il culmine con l’esplosione del fenomeno iPhone ed il conseguente incremento del traffico dati, l’azienda ha deciso di correre ai ripari.
Per prima cosa sarà presto disponibile l’applicazione “Mark the Spot” che permetterà di ricevere dagli utenti indicazioni sul grado di congestione delle diverse aree di copertura, identificando in questo modo le cosiddette dead-zone dove sono più frequenti i disagi. AT&T promette interventi immediati per ogni segnalazione.
John Donovan, CTO dell’azienda, assicura che il feedback degli utenti permetterà non solo di risolvere i problemi, ma anche di comprendere meglio i trend di utilizzo della rete orientando così i prossimi investimenti.
L’applicazione, già sviluppata ed attualmente in fase di validazione, sarà disponibile su App Store nei prossimi mesi.
AT&T rilascia un’applicazione per monitorare i feedback
L’ultimo posto nella classifica delle compagnie telefoniche high-profile e le continue lamentele dei clienti hanno portato AT&T a compiere i primi, piccolissimi, passi.
Headless, il nuovo spot AT&T
Ecco a voi il nuovo spot pubblicitario di AT&T intitolato Headless: in questo non si parla più della vasta copertura dell’operatore (tanto che è il dato sparito addirittura dalla schermata finale, sostituito da un più tenue “3G not available in all areas“) ma si passa a confrontare la velocità di scaricamento offerta dai due carrier grazie alla rete 3G.
Fine della causa di AT&T contro Verizon
A quanto pare è tutto finito: dato che AT&T non è riuscita a far togliere dalla programmazione gli spot “There’s a Map For That” di Verizon, ora ha deciso di rinunciare alla causa.
Entrambe le società hanno firmato un documento per porre fine alla diatriba, ponendo così la parola fine a questo scontro a suon di pubblicità, che stava risultando decisamente noioso, per arrivare a decidere “chi sia meglio di chi”; in questo modo, però, l’operatore telefonico AT&T subisce un brutto colpo ammettendo, implicitamente, che ciò che viene mostrato da Verizon non è poi così fuorviante.
Chi fornisce il peggior servizio telefonico negli USA? AT&T
Ha la rete 3G più veloce,che permette di chiamare e navigare nello stesso momento, l’espansione territoriale più grande ma, paradossalmente, fornisce il servizio peggiore.
Almeno questo è quanto è emerso dal sondaggio annuale indetto da Consumers Report: il questionario è stato somministrato a circa 50000 utenti telefonici del segmento di mercato “high-profile”, in 26 città ed AT&T è risultata quasi sempre ultima con clienti che si lamentano di chiamate interrotte improvvisamente e basso segnale.
Nuovi spot da AT&T e Verizon
Sia AT&T che Verizon ci presentano due nuovi spot televisivi e se nel primo il paragone fra le due compagnie è ovvio e rimarcato, nel secondo è nascosto e subdolo (anche se sappiamo tutti chi e cosa vogliono prendere di mira).
Motorola sorpassa Apple, forse…
Oggi è uscito un articolo piuttosto interessante su AppleInsider che analizza uno studio statistico della YouGov’s BrandIndex che metterebbe in discussione il primato di iPhone in merito al gradimento complessivo del dispositivo tra gli uomini con più di 18 anni.
Due nuovi spot Apple che rafforzano il legame con AT&T
Ora ci si mette anche Apple in mezzo ad AT&T e Verizon con due pubblicità, intitolate Did You See My Email e What Time’s The Movie, che i telespettatori americani vedranno stasera negli intermezzi di vari programmi televisivi.
AT&T perderà l’esclusiva iPhone?
I contratti di vendita esclusiva di Apple con gli operatori telefonici in Europa stanno cominciando ad arrivare alla scadenza del contratto, come ad esempio in Inghilterra: oltre ad Orange presto anche Vodafone potrà servire ai cittadini inglesi la possibilità di acquistare l’iPhone con la propria compagnia.
Fine dei contratti in esclusiva di iPhone: impennata di vendite di in Europa
I contratti di vendita in esclusiva di iPhone stanno scadendo in tutta Europa e all’aumentare dei vettori le vendite di iPhone stanno crescendo notevolmente.
AT&T continua a creare spot televisivi
Vi avevamo detto che saremmo stati certi che ci sarebbero stati nuovi capitoli nella saga tra AT&T e Verizon, no? Ed eccoci ora tornati a parlarne!
In questo caso si tratta di due nuovi spot del carrier che possiede l’esclusiva iPhone per il mercato americano: nel primo, dal nome Two Phones e che potete visualizzare dopo il salto, si evidenzia come con un operatore si possa navigare su rete 3G e parlare al telefono nello stesso momento, mentre con l’altro no.
Utenti danneggiati da Apple chiedono i sorgenti del firmware 1.1.1
Molti possessori della prima versione di iPhone hanno fatto causa ad Apple e AT&T per la presunta rottura della legge antitrust, chiedendo di poter avere il codice sorgente della del sistema operativo v. 1.1.1.
Il tutto è cominciato nell’ottobre 2007 e vede le due società accusate di violare alcune leggi in materia di tutela della leale concorrenza, tra cui lo Sherman Act, con l’adesione al contratto pluriennale che obbliga gli utenti americani (e non solo) a non poter scegliere la propria compagnia telefonica.
Nuovo capitolo nella diatriba fra AT&T e Verizon
Ieri, mercoledì 18 novembre, un giudice federale ha respinto la richiesta di AT&T di cancellare la programmazione di “There’s a Map for that” decretando che “seppur gli spot pubblicitari possano essere leggermente meschini, ciò non giustifica la possibile rimozione dai canali televisivi“.
L’arbitro della questione, poi, ha ulteriormente commentato la questione dicendo che” i telespettatori guardano la tv in uno stato semi catatonico e le informazioni presentate possono essere facilmente interpretate male“.
App Store ha bisogno di trasparenza
Navigando in rete mi sono imbattuto in questo articolo di Brett Kelly su TUAW, in cui racconta come la mancanza di trasparenza su App Store possa a volte ricadere direttamente sugli utenti finali. Brett aveva deciso di eleggere a centro delle sue comunicazioni il servizio Google Voice, per il quale era disponibile un client iPhone. Apple però, dopo un primo sì, ha deciso che il matrimonio tra GV e iPhone “non s’aveva da fare”.
Sono dell’idea che essendo una sua creazione, Apple può decidere di gestire App Store come meglio crede. Se l’assenza di applicazioni a luci rosse può essere giustificata attraverso il rispetto di determinati principi etici e attraverso un’esplicita regola che ne vieta la presenza, molte altre esclusioni non trovano valide motivazioni.