Appventcalendar: iPharaoh – EP2. Desperate Pharaoh

iPharao

Nome: iPharaoh – EP2. Desperate Pharaoh
Categoria: Giochi – Voto 7/10
Costo: Oggi Gratis / 0,79 € – Piattaforma: iPhone e iPod touch

Il gioco gratuito proposto da Appventcalendar oggi è iPharaoh, nel quale dovremo difendere il tesoro del Faraone spaventando gli intrusi controllando la mummia a nostra disposizione.

Apple deposita due nuovi, innovativi, brevetti per iPhone

Brevetto - Anti Fai-da-te

Apple ha depositato in questa settimana due nuovi brevetti riguardanti iPhone e iPod touch. Il primo raffigura un sistema per invalidare la garanzia nel caso di operazioni fai-da-te sul dispositivo, ciò consiste nell’implementazione di una linguetta collegata allo schermo e alla scheda madre del terminale. Se qualcuno cercherà di smontare il dispositivo (in caso volessimo provvedere alla riparazione fai-da-te), la linguetta si staccherà.

Streaming video, ultima frontiera (con iPhone pioniere)

streaming

E’ arrivato il momento di fare il punto della situazione perché le notizie si sono susseguite troppo velocemente in questi giorni con il rischio di non dare il tempo -al lettore- di unire i tasselli del puzzle.

Sto parlando della rivoluzione del video streaming nella quale, improvvisamente, ci troviamo immersi.

Ma andiamo con ordine elencando i tre eventi-indizio.

Quanto consuma il Push?

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Uno dei più grossi problemi di iPhone è da sempre la durata della batteria, che sembra non bastare mai. Se da un lato questo fattore può essere spiegato tramite l‘uso intensivo che ne viene fatto – mai in vita mia ho usato un dispositivo così intensamente – dall’altro se si attiva la modalità push, anche limitando le funzionalità utilizzate la situazione non è di certo migliore.

Sono sempre stato un patito di smartphone&co e, grazie al mio lavoro, ne ho avuti tanti, partendo dai BlackBerry, passando per gli iPaq, l’HTC P3600, Nokia (serie N al completo), Samsung, per arrivare a tutti e tre i modelli di iPhone. Dalla mia esperienza posso dirvi che con la modalità push attivata nessuno dei terminali che ho posseduto presentava una durata della batteria soddisfacente. Chiariamo.

Foxconn produrrà il nuovo iPhone da metà 2010

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Foxconn, la società di Taiwan che produce gli iPhone per Apple, ha ricevuto l’ordine di costruire la prossima generazione di iPhone e sembra che la produzione debba arrivare a regime per metà 2010.

Chi guadagna davvero con iPhone?

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Apple, ma questo è chiaro, non è una novità. Anzi da sempre la Mela è abbastanza esosa sull’argomento earnings, non a caso è una delle società più “liquide” al mondo (con liquidità intendiamo la disponibilità di mezzi di pagamento nel brevissimo termine).

Lo spunto mi è venuto leggendo un articolo su GigaOM che si chiedeva proprio “A chi vanno i soldi della vendita di iPhone“, visto che nella realtà tendo a non chiedermi chi è che incassa gli euro che io non dovrei spendere.

Il sunto dell’analisi è che i produttori di componenti quasi 1 miliardo di dollari e AT&T invece “solo” due  dai contratti biennali, ma vediamo più in dettaglio come si è arrivati a queste cifre.

iTunes Connect chiude per ferie a Natale

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Che a Cupertino si lavori sodo è ormai opinione comune ma non credo che nessuno di noi abbia mai pensato che non esistano giorni di vacanza. Non posso nascondere un sorriso nel riportare la notizia che iTunes Connect, ovvero quella parte del sito Apple dedicata ai developers, abbassi le serrande virtuali dal 23 al 28 dicembre per le feste natalizie.

Questa pausa forzata per i developers, quasi a suggerire loro di prendersi un attimo di pausa, secondo alcune autorevoli voci potrebbe nascondere qualcosa di interessante. C’è infatti chi pensa che questo stop sia la scusa per Apple di cambiare l’infrastruttura di iTunes Connect diventato ormai poco funzionale per via dell’elevato numero di applicazioni che quotidianamente giungono.

iPhone rivoluzionerà anche il modo di studiare?

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Ancora nuovi esperimenti che vedono protagonista iPhone, questa volta il promotore è una università, la Abilene Christian University, che ha appena terminato un programma pilota della durata di un anno, che assegnava a 1000 nuove matricole un iPhone o un iPod touch gratuitamente, da utilizzare per il corso di studi.

L’obiettivo principale mirava a capire come un dispositivo “always-on” potesse influire sulla vita di classe in un ateneo , grazie all’utilizzo di webapp e applicazioni appositamente create per facilitare la comunicazione fra gli studenti e le connessioni fra gli stessi. Esempio ne è il software per effettuare dei sondaggi anonimi, che in quanto tali consentivano agli studenti di compilare i questionari in maniera più serena, migliorando di netto la qualità delle risposte date.

Addio alle tariffe flat per gli iPhone AT&T?

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Abbiamo già scritto che le pessime prestazioni nella rete 3G di AT&T sono uno dei motivi di switch verso Verizon per molti iPhoner statunitensi.
Dopo 5 anni di dure critiche che hanno raggiunto il culmine con l’esplosione del fenomeno iPhone ed il conseguente incremento del traffico dati, l’azienda ha deciso di correre ai ripari.

Per prima cosa sarà presto disponibile l’applicazione “Mark the Spot che permetterà di ricevere dagli utenti indicazioni sul grado di congestione delle diverse aree di copertura, identificando in questo modo le cosiddette dead-zone dove sono più frequenti i disagi. AT&T promette interventi immediati per ogni segnalazione.

John Donovan, CTO dell’azienda, assicura che il feedback degli utenti permetterà non solo di risolvere i problemi, ma anche di comprendere meglio i trend di utilizzo della rete orientando così i prossimi investimenti.

L’applicazione, già sviluppata ed attualmente in fase di validazione, sarà disponibile su App Store nei prossimi mesi.

Per il Time Droid batte iPhone

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Il giornale Time ha annunciato il vincitore del titolo Gadget of 2009. E’ stato fregiato di questo titolo il Motorola Droid che ha battuto iPhone 3GS, 4º classificato (2º tra i telefoni).

Maggiore sicurezza con iPhone Jailbroken?

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Dopo questa non so più cosa pensare, secondo uno sviluppatore svizzero, Nicola Seriot, anche gli iPhone non sottoposti a Jailbreak sono a rischio sicurezza. I dati contenuti in questi dispositivi, immacolati come mamma Apple li ha creati, potrebbero essere trafugati e comunicati a persone o società che potrebbero farne un uso poco piacevole.

I principali problemi, segnalati in un PDF scaricabile dal sito di Nicolas, riguardano infatti il modo a cui le applicazioni “ufficiali” accedono ai dati “condivisi” e per i quali lo stesso Seriot propone degli spunti risolutivi che dovrebbero rendere più sicuro il gioiello targato Apple.

Google Favorite Places: un codice a barre per avere maggiori informazioni su iPhone

Google Favorite Place

Google, in questo periodo, sta sviluppando un nuovo progetto “Favorite Places” che ci permette di conoscere, in un modo più preciso, cosa si nasconde dietro un’attività o un locale che non conosciamo. Tramite una fotografia scattata dal nostro iPhone (o altri cellulari di ultima generazione) è possibile reperire informazioni più dettagliate di un locale.

Il trucco consiste in un particolare codice a barre (Qr-code) stampato su un adesivo che di conseguenza verrà posto sul vetro della porta d’ingresso del locale. Sarà possibile decifrare tale immagine anche con un telefonino di ultima generazione come iPhone, BlackBerry o Android.

Lo scandalo delle false recensioni fa strage su App Store

AppStore Vs Molinker

Grossi guai per gli sviluppatori cinesi della Molinker: Apple ha rimosso in modo coatto circa mille loro applicazioni dall’App Store. Motivo? Un enorme scandalo relativo a false recensioni a 5 stelle che sicuramente farà la felicità di chi era stufo di scaricare software con votazioni altissime e prestazioni pessime.

Ma entriamo nel dettaglio: la scoperta è stata fatta da un lettore di iPhoneography di cui si conosce solo il nickname SCW, il quale per primo ha notato su App Store una serie di commenti sgrammaticati, tutti con voto massimo, tutti per applicazioni della Molinker Inc.

5 major dell’editoria si preparano per iTablet

newspaper

La Condé Nast, la Hearst, la Meredith, la News Corporation e la Time Inc., cinque società che hanno un grande mercato nell’editoria negli Stati Uniti, hanno annunciato oggi di aver stipulato una joint venture per stabilire gli standard per i contenuti digitali da offrire sui dispositivi mobile in merito alle loro testate.

Milk the Cow e Cookies, la velocità è tutto

Cookies & Cow Cover

Nome: (1) Milk the cow, (2) Cookies
Categoria: Intrattenimento – Voto 4,5/10 (entrambi)
Costo: Gratis – Piattaforma: iPhone e iPod touch

Continua il viaggio nel mondo delle applicazioni easy e dopo le ultime stroncature, oggi parliamo di due giochi che vedono -come unica prerogativa richiesta all’utente- una particolare abilità nel muovere dita e polso.

Con la mente non solo aperta, ma spalancata, preferisco pensare che si tratti di game nati per divertire le persone in modo semplice e non del tentativo di fare soldi con poca fatica. In effetti la grafica di entrambi è ricercata (pur nella sua totale mancanza di complessità).

iPod touch ha la base utenti futura di iPhone

Videogiochi iPod touch

Flurry, nota azienda di analisi, ha pubblicato i risultati di un’interessante indagine svoltasi sul mercato iPod touch: il risultato riferisce che esiste una forte base per quanto di giovani che possiedono il prodotto che poi, una volta cresciuti, passano senza troppi dubbi ad iPhone.

Perchè iPhone è atterrato in LaLa-land?

Lala

Apple è notoriamente fumosa nello spiegare le proprie stategie. La si può capire: il mondo della tecnologia vive di continue innovazioni e giocare d’anticipo è fondamentale.

Questo lato oscuro dell’azienda permette però ad analisti e curiosi come me di viaggiare con la fantasia, fare avvincenti ipotesi e azzardare pronostici. La recente acquisizione di lala.com da parte di Cupertino ad esempio, ha sollecitato ancora una volta il meccanismo di fanta-gossip appena citato.

Benchè la convinzione comune sia che Apple voglia fornire presto un servizio in abbonamento di web streaming iPhone-compatibile basato sulla tecnologia di Lala, la mia opinione è diversa.

Il portale di Lala, solo apparentemente uguale ad iTunes, fornisce almeno due servizi assai migliori. Il primo è rappresentato sicuramente dalla possibilità di ascoltare tre volte l’intera canzone prima di decidere se acquistarla (contro i 30 secondi della Mela). Il secondo dal web streaming online di ogni traccia in catalogo per soli 10 centesimi di dollaro. Quest’ultimo fruibile tramite qualunque oggetto con un browser ed una connessione internet, con l’eccezione di iPod Nano, Classic and Shuffle, mentre per iPhone e iPod Touch è necessaria la relativa applicazione.

Lo streaming così organizzato rappresenta l’abbattimento del limite costituito dalla memoria dell’iPhone che -in questo modo- almeno per ciò che riguarda la musica, diventa virtualmente infinita e permette di condividerla facilmente con chiunque a prezzi irrisori.

Lala inoltre, oltre a ad avere un trend di iscrizioni in costante crescita, conserva posizioni di rilievo nella Facebook’s gift lineup e nelle pagine Google’s music search, liste dalle quali Apple è stata sempre estromessa.

Sembra infine che, Apple abbia pagato Lala (business ancora in perdita) molto meno di quanto gli investitori… emm… abbiano investito.

Insomma, a me sembra si tratti di un vero affare e non semplicemente di un acquisto di tecnologia.