iRadio: Apple pronta a siglare il primo accordo con l’Universal Music Group

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In seguito a trattative durate mesi, Apple sarebbe pronta a firmare il primo contratto con una delle più grandi case discografiche del mondo: la Universal Music Group. Secondo fonti autorevoli in materia, le due parti avrebbe ormai raggiunto l’ultima fase della trattativa ed a breve l’azienda potrebbe raggiungere anche un accordo con la Warner Music.

iRadio è, per chi non lo conoscesse, il tanto proclamato servizio di streaming che dovrebbe permettere agli utenti di ascoltare, restando sempre connessi alla rete (alla pari di Spotify e Pandora), i brani musicali.

Secondo le ultime testimonianze, l’accordo con la Universal Music Group sarebbe ormai cosa fatta, e nella prossima settimana dovrebbe venir diramato il comunicato ufficiale. Parallelamente i dirigenti di Warner Music avrebbero già avviato le trattative per un nuovo accordo, cosa ancora lontana nel caso di Sony Music Entertainment. I problemi sarebbero, stando a quanto riferito, solamente economici: Apple avrebbe voluto versare royalties per 0,03 dollari ogni 100 brani, ma le major non hanno ancora accettato.

Per questo motivo l’azienda di Cupertino sarà costretta a pagare diritti alla pari della concorrente Pandora, ovvero 0,06 dollari ogni 100 brani.

La domanda che ora dovremmo iniziare a farci è relativa all’effettiva utilità di un iRadio prodotta da Apple. Già su iTunes è possibile acquistare un grandissimo numero di brani, per quale motivo dovremmo poterli ascoltare anche in streaming?. Le risposte potrebbero essere molteplici, ma innanzitutto precisiamo che date le connessioni sempre più rapide ed un maggior numero di GB disponibili al mese, l’idea potrebbe essere compatibile con gli attuali piani tariffari disponibili.

E’ anche vero che in rete sono già presenti una serie di servizi molto simili, per questo motivo Apple non proporrebbe un qualcosa di unico nel suo genere, anzi andrebbe solamente a rubare utenti a Spotify e Pandora. Il grandissimo numero di utenti di iTunes, porterebbe sicuramente l’azienda di Cupertino al primo posto nella classifica mondiale, ma è davvero necessario aggiungere nuova competizione?

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