Apple e Flash: qualcosa si muove

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In questi mesi si è parlato molto della faida tra Apple e Adobe sulla questione Flash, che sembrava essere arrivata al culmine dopo la pubblicazione di una lettera aperta da parte di Steve Jobs: il CEO di Apple spiegava i principali motivi per cui non vedremo mai Flash Player su un device dotato di Sistema Operativo “Made in Apple”. Tra questi vi erano l’accusa a Flash di essere una tecnologia “chiusa”,che necessita di molte risorse andando a gravare sul consumo della batteria e non adatta all’interfaccia touch.

Con tale lettera, Jobs dichiarava apertamente l’avversione di Apple verso Flash Player, dopo che già aveva infierito duri colpi, ad esempio escludendo la possibilità di distribuire in AppStore applicazioni compilate con il nuovo Adobe Flash CS5.

Tenendo conto che tutte le motivazioni affermate dal CEO di Apple sono vere e difficilmente contestabili, non è da escludere che Apple si stia costruendo un buon alibi, per poter abbandonare tranquillamente Flash quando non ne avrà più bisogno.
A rafforzare questa tesi, vi sono vari argomenti, l’espansione sempre più veloce dell’HTML5 in primis, tecnologia “leggera” che offre tutte le possibilità che Flash può offrire, restando comunque, libera.
In questi giorni però si è parlato anche di una nuova valida alternativa a Flash, ovvero Gianduia: esso è un framework standard per Rich Internet Apps, sviluppato da Apple. Gianduia è stato mostrato per la prima volta al WOWODC (Word Of WebObjects Developer Conference) dello scorso anno ed è utilizzato attualmente da Apple in alcune sezioni del suo sito, come la sezione per il supporto Genius e One to One. La caratteristica migliore di questo framework è che non richiede nessun plugin per funzionare, dato che si basa sugli standard web più comuni: consentirebbe quindi agli sviluppatori di creare delle applicazioni compatibili praticamente con tutte le piattaforme, senza l’uso di plugin proprietari.

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Un’altra alternativa, forse meno valida ma pur sempre un’alternativa, è rappresentata da TransAct: esso è un transcodificatore, che esegue appunto una codifica “al volo” sui server dei contenuti Flash, rendendoli iPhone compatibili.
L’unica limitazione di TransAct è la necessità di dover riadattare i siti ad esso, il che comporta un lavoro non indifferente.

Sembra quindi che sia finita l’era in cui Flash era l’unico mezzo tramite il quale distribuire sul web contenuti multimediali; le alternative ci sono, non ci resta che aspettare che si sviluppino e prendano piede.

[via | Razorianfly]

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